Che cosa significa "Ricorso per cassazione"?
È un mezzo d'impugnazione ordinario, che consente di riesaminare la sentenza solo per motivi di diritto ("cassazione" significa "cancellazione", "rimozione"). E' un rimedio costituzionalmente garantito avverso tutte le sentenze, anche quelle inappellabili, ed altresì contro i provvedimenti sulla libertà personale (art. 111 Cost.).
Si possono far valere solo i motivi tassativamente stabiliti dalla legge (si dice che è un giudizio a critica vincolata), che consistono in errori in procedendo (nn. 1, 2, 4 e 5 dell'art. 360 del c.p.c.) o in iudicando (n. 3 dell'art. 360).
La Corte di cassazione, se reputa ammissibile il ricorso o non lo rigetta, dichiara l'annullamento della sentenza, che può essere con o senza rinvio. Si ha annullamento con rinvio al giudice di merito competente quando la Suprema corte non può assumere direttamente la decisione corretta (si pensi al caso emblematico in cui si profili necessario procedere ad ulteriori accertamenti di fatto). L'annullamento è, invece, senza rinvio quando la Corte riscontri un difetto assoluto di giurisdizione, quando la domanda è improponibile o in caso di improseguibilità del giudizio (art. 382 del c.p.c.).
La Corte di cassazione, unico supremo organo della giurisdizione ordinaria (ha sede solo a Roma), deve assicurare l'esatta osservanza e l'uniformità di interpretazione della legge: la sua è una funzione c.d. nomofilattica. Per perseguire questo obiettivo, è previsto che la Cassazione decida a Sezioni Unite questioni di particolare rilevanza, come quelle concernenti la giurisdizione o questioni già decise in senso difforme dalle sezioni semplici (art. 374 del c.p.c.).
Possono inoltre essere oggetto di ricorso per Cassazione le sentenze dei giudici speciali ([[102cost]), nonché le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti, solo per motivi di giurisdizione.
Si possono far valere solo i motivi tassativamente stabiliti dalla legge (si dice che è un giudizio a critica vincolata), che consistono in errori in procedendo (nn. 1, 2, 4 e 5 dell'art. 360 del c.p.c.) o in iudicando (n. 3 dell'art. 360).
La Corte di cassazione, se reputa ammissibile il ricorso o non lo rigetta, dichiara l'annullamento della sentenza, che può essere con o senza rinvio. Si ha annullamento con rinvio al giudice di merito competente quando la Suprema corte non può assumere direttamente la decisione corretta (si pensi al caso emblematico in cui si profili necessario procedere ad ulteriori accertamenti di fatto). L'annullamento è, invece, senza rinvio quando la Corte riscontri un difetto assoluto di giurisdizione, quando la domanda è improponibile o in caso di improseguibilità del giudizio (art. 382 del c.p.c.).
La Corte di cassazione, unico supremo organo della giurisdizione ordinaria (ha sede solo a Roma), deve assicurare l'esatta osservanza e l'uniformità di interpretazione della legge: la sua è una funzione c.d. nomofilattica. Per perseguire questo obiettivo, è previsto che la Cassazione decida a Sezioni Unite questioni di particolare rilevanza, come quelle concernenti la giurisdizione o questioni già decise in senso difforme dalle sezioni semplici (art. 374 del c.p.c.).
Possono inoltre essere oggetto di ricorso per Cassazione le sentenze dei giudici speciali ([[102cost]), nonché le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti, solo per motivi di giurisdizione.