Che cosa significa "Bene"?
è tutto ciò che può formare oggetto di diritto e su cui l'uomo può esercitare un potere (art. 810 del c.c.). I beni sono tali se arrecano in qualche modo utilità agli uomini, soddisfacendo un loro bisogno.
Si possono distinguere:
- beni fuori commercio (rex extra commercium) che, non presentando alcun interesse economico, non possono formare oggetto di rapporti giuridici, come il sole o l'aria, e beni commerciabili (res in commercio);
- beni generici e beni specifici, i primi individuati attraverso l'appartenenza ad una determinata categoria;
- beni fungibili, che possono essere sostituiti con altri appartenenti allo stesso genere, e beni infungibili (es. la copia di un libro prodotto in grandi quantità è fungibile; se antico, in unica copia, o con firma dell'autore, diventa un bene infungibile);
- beni consumabili e beni inconsumabili, i primi che non possono essere utilizzate senza che l'uso li consumi, e i secondi che possono essere utilizzate per più volte (non necessariamente all'infinito) senza che l'uso le distrugga o le alteri (ad esempio, i capi di abbigliamento);
- beni divisibili, cioè cose che possono essere frazionate senza che ciò ne alteri la destinazione economica (bene divisibile per definizione è il denaro), e beni indivisibili, che non possono essere divisi senza che perdano la loro utilità, o per volontà delle parti o per legge;
- beni corporali o materiali, cioè cose che possono essere percepiti attraverso i sensi umani, e beni incorporali o immateriali, cioè che sono privi di materialità, ossia non percepibili tramite i sensi umani, ma, essendo creazioni della mente, sono solo percepibili in astratto (ad esempio, l'opera dell'ingegno).
Si può operare anche una distinzione delle cose in base al rapporto tra loro esistente:
1. le cose semplici sono quelle che possiedono una autonoma utilità, si pensi ad esempio a un tavolo;
2. le cose composte, invece, sono formate da un insieme di cose semplici che, componendosi, perdono la loro individualità ed autonomia. Poiché le cose semplici rimangono separabili, di parla propriamente di complementarità economica (si pensi al classico esempio del paio di guanti);
3. le cose connesse sono tali che, al loro interno, pur essendo formate da più cose, non è possibile distinguere una cosa principale e una accessoria, e le stesse sono collegate da un vincolo di dipendenza. Si può avere connessione per incorporazione (con compenetrazione materiale o artificiale di una cosa all'altra) oppure pertinenza.
Si possono distinguere:
- beni fuori commercio (rex extra commercium) che, non presentando alcun interesse economico, non possono formare oggetto di rapporti giuridici, come il sole o l'aria, e beni commerciabili (res in commercio);
- beni generici e beni specifici, i primi individuati attraverso l'appartenenza ad una determinata categoria;
- beni fungibili, che possono essere sostituiti con altri appartenenti allo stesso genere, e beni infungibili (es. la copia di un libro prodotto in grandi quantità è fungibile; se antico, in unica copia, o con firma dell'autore, diventa un bene infungibile);
- beni consumabili e beni inconsumabili, i primi che non possono essere utilizzate senza che l'uso li consumi, e i secondi che possono essere utilizzate per più volte (non necessariamente all'infinito) senza che l'uso le distrugga o le alteri (ad esempio, i capi di abbigliamento);
- beni divisibili, cioè cose che possono essere frazionate senza che ciò ne alteri la destinazione economica (bene divisibile per definizione è il denaro), e beni indivisibili, che non possono essere divisi senza che perdano la loro utilità, o per volontà delle parti o per legge;
- beni corporali o materiali, cioè cose che possono essere percepiti attraverso i sensi umani, e beni incorporali o immateriali, cioè che sono privi di materialità, ossia non percepibili tramite i sensi umani, ma, essendo creazioni della mente, sono solo percepibili in astratto (ad esempio, l'opera dell'ingegno).
Si può operare anche una distinzione delle cose in base al rapporto tra loro esistente:
1. le cose semplici sono quelle che possiedono una autonoma utilità, si pensi ad esempio a un tavolo;
2. le cose composte, invece, sono formate da un insieme di cose semplici che, componendosi, perdono la loro individualità ed autonomia. Poiché le cose semplici rimangono separabili, di parla propriamente di complementarità economica (si pensi al classico esempio del paio di guanti);
3. le cose connesse sono tali che, al loro interno, pur essendo formate da più cose, non è possibile distinguere una cosa principale e una accessoria, e le stesse sono collegate da un vincolo di dipendenza. Si può avere connessione per incorporazione (con compenetrazione materiale o artificiale di una cosa all'altra) oppure pertinenza.