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Articolo 313 Codice Penale

(R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398)

[Aggiornato al 02/10/2024]

Autorizzazione a procedere o richiesta di procedimento

Dispositivo dell'art. 313 Codice Penale

Per i delitti preveduti dagli articoli 244, 245, 265, 267, 269, [273, 274](1), 277, 278, 279, 287 e 288 non si può procedere senza l'autorizzazione del Ministro per la giustizia.

Parimenti, non si può procedere senza tale autorizzazione per i delitti preveduti dagli articoli 247, 248, 249, 250, 251 e 252, quando sono commessi a danno di uno Stato estero alleato o associato, a fine di guerra, allo Stato italiano.

Per il delitto preveduto dall'articolo 290, quando è commesso contro l'Assemblea Costituente ovvero contro le Assemblee legislative o una di queste, non si può procedere senza l'autorizzazione dell'Assemblea, contro la quale il vilipendio è diretto. Negli altri casi non si può procedere senza l'autorizzazione del Ministro per la giustizia(2).

I delitti preveduti dagli articoli 296, 297, 298 in relazione agli articoli 296 e 297, e dall'articolo 299, sono punibili a richiesta del Ministro per la giustizia.

Note

(1) Gli artt. 273 e 274 sono stati dichiarati costituzionalmente illegittimi con sent. 28 giugno 1985, n. 193.
(2) La sent. 17 febbraio 1969, n. 15, ha dichiarato tale comma costituzionalmente illegittimo nei limiti in cui attribuisce il potere di dare l'autorizzazione procedere per il delitto di vilipendio della Corte Costituzionale al Ministro di Grazia e Giustizia piuttosto che alla Corte stessa.

Ratio Legis

Il legislatore ha deciso qui di subordinare i procedimenti per i reati citati alla sussistenza delle condizioni di procedibilità dell' autorizzazione a procedere o della richiesta di procedimento.

Massime relative all'art. 313 Codice Penale

Corte cost. n. 91/1971

Non è fondata — in riferimento all'art. 3 Cost.— la questione di legittimità costituzionale dell'art. 313, comma terzo, c.p., con riguardo all'ipotesi di concorso di persone nel reato, in quanto la norma non opera alcuna discriminazione fra i cittadini che versino in identica situazione ed è perciò conforme ai principi l'indivisibilità dell'autorizzazione.

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