AUTORE:
Michele Fasano
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Laurea liv. I
ATENEO: Universitą degli Studi Guglielmo Marconi - Roma
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Con la stesura del presente lavoro mi sono posto l'obiettivo di analizzare le fattispecie collegate all’illecito doganale, con particolare riferimento a quelle di natura penale. Ho proceduto analizzando l’evoluzione storica dell'intera normativa doganale sino ai giorni nostri, ricostruendo la ratio legislativa delle innumerevoli riforme, ponendo un’attenzione particolare alle recenti modifiche che hanno comportato uno stravolgimento di alcune norme.
Il primo capitolo, che può assolvere alla funzione di parte generale, prevede un breve excursus storico sull'evoluzione del diritto doganale, partendo dalle origini del concetto di dogana.
Nel secondo capitolo si dà conto dei presupposti che caratterizzano i delitti di contrabbando, quali l’evasione all’obbligo di corrispondere il dazio all’importazione o esportazione applicabile ad una determinata merce.
Il terzo capitolo, infine, è dedicato alla disciplina degli illeciti doganali di cui al Titolo VII, capitolo I del D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (T.U.L.D.), nonché alla disciplina comune a tutte le fattispecie in relazione agli istituti del tentativo, dell’abitualità e professionalità della condotta.
Questo studio ha cercato di fare luce sulla complessa questione riguardante l’inquadramento sistematico della circolazione delle merci nell’Unione Europea dal punto di vista giuridico, conducendo un’indagine esplorativa attraverso l’utilizzo di fonti critiche e della legislazione presente, utilizzati per verificare l'influenza di vari fattori (economici, ambientali, giuridici) sull’andamento di tali pratiche.
Il risultato ottenuto da tale lavoro di ricerca rispecchia il quadro giuridico ed economico dei giorni nostri, fondato su un’ottica comunitaria riguardo alle relazioni commerciali che sembrano avvicinare i vari Paesi membri, nonostante permanga una discreta tendenza individualistica a spiegazione degli eventuali illeciti che si potrebbero verificare nella circolazione di merci. Lo studio operato integra la letteratura e le normative già esistenti riguardanti il trattamento degli illeciti e le conseguenze giuridiche della loro manifestazione, poiché studi precedenti avevano già fornito una definizione del concetto di “diritti di licenza” o “illeciti doganali”.
Sulla base di questo studio, sono nate anche numerose riflessioni di prevenzione e trattamento di problematiche commerciali e legislative, rivolte ai vari Paesi membri, in grado di metterli in guardia dai possibili rischi delle loro condotte. Tuttavia, è importante tenere presente che questa ricerca si è concentrata esclusivamente sui fattori giuridici che influiscono sul comportamento commerciale dei vari Paesi. Una volta messi a fuoco anche i fattori economici, sociali e macroambientali che possono entrare in gioco, i risultati potrebbero variare.
Per questo motivo, nessuna dichiarazione generale o assolutamente oggettiva può essere fatta circa i comportamenti messi in atto dai Paesi membri; non è possibile elaborare una teoria unica valida per ogni caso possibile. Si auspica, quindi, che il diritto doganale - in generale e, nello specifico, in materia di reati tributari - sia sempre più adeguato al contesto socio-economico e permeato da efficienza, efficacia e misure atte a prevenire i reati e che ciascun operatore economico e autorità doganale contribuisca – secondo il proprio ruolo di competenza - alla prestazione di un servizio di alta qualità in modo uniforme.
Il primo capitolo, che può assolvere alla funzione di parte generale, prevede un breve excursus storico sull'evoluzione del diritto doganale, partendo dalle origini del concetto di dogana.
Nel secondo capitolo si dà conto dei presupposti che caratterizzano i delitti di contrabbando, quali l’evasione all’obbligo di corrispondere il dazio all’importazione o esportazione applicabile ad una determinata merce.
Il terzo capitolo, infine, è dedicato alla disciplina degli illeciti doganali di cui al Titolo VII, capitolo I del D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (T.U.L.D.), nonché alla disciplina comune a tutte le fattispecie in relazione agli istituti del tentativo, dell’abitualità e professionalità della condotta.
Questo studio ha cercato di fare luce sulla complessa questione riguardante l’inquadramento sistematico della circolazione delle merci nell’Unione Europea dal punto di vista giuridico, conducendo un’indagine esplorativa attraverso l’utilizzo di fonti critiche e della legislazione presente, utilizzati per verificare l'influenza di vari fattori (economici, ambientali, giuridici) sull’andamento di tali pratiche.
Il risultato ottenuto da tale lavoro di ricerca rispecchia il quadro giuridico ed economico dei giorni nostri, fondato su un’ottica comunitaria riguardo alle relazioni commerciali che sembrano avvicinare i vari Paesi membri, nonostante permanga una discreta tendenza individualistica a spiegazione degli eventuali illeciti che si potrebbero verificare nella circolazione di merci. Lo studio operato integra la letteratura e le normative già esistenti riguardanti il trattamento degli illeciti e le conseguenze giuridiche della loro manifestazione, poiché studi precedenti avevano già fornito una definizione del concetto di “diritti di licenza” o “illeciti doganali”.
Sulla base di questo studio, sono nate anche numerose riflessioni di prevenzione e trattamento di problematiche commerciali e legislative, rivolte ai vari Paesi membri, in grado di metterli in guardia dai possibili rischi delle loro condotte. Tuttavia, è importante tenere presente che questa ricerca si è concentrata esclusivamente sui fattori giuridici che influiscono sul comportamento commerciale dei vari Paesi. Una volta messi a fuoco anche i fattori economici, sociali e macroambientali che possono entrare in gioco, i risultati potrebbero variare.
Per questo motivo, nessuna dichiarazione generale o assolutamente oggettiva può essere fatta circa i comportamenti messi in atto dai Paesi membri; non è possibile elaborare una teoria unica valida per ogni caso possibile. Si auspica, quindi, che il diritto doganale - in generale e, nello specifico, in materia di reati tributari - sia sempre più adeguato al contesto socio-economico e permeato da efficienza, efficacia e misure atte a prevenire i reati e che ciascun operatore economico e autorità doganale contribuisca – secondo il proprio ruolo di competenza - alla prestazione di un servizio di alta qualità in modo uniforme.