AUTORE:
Francesca Corriere
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli studi di Genova
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Con il forte flusso migratorio si denota sempre più spesso la differenza culturale tra paese di origine e paese di arrivo.
Nella tesi si tratterà di cosa è il reato culturalmente motivato e come viene trattato nei vari paesi del mondo (un atto che è reato nel paese di arrivo, ma è tollerato o non costituisce reato nel paese di partenza).
A partire da casi reali e da una cospicua analisi di sentenze nel mondo occidentale si arriva in Italia al rigetto dell'istituto della Cultural Defence attraverso un paio di sentenze della Corte di Cassazione per violazione dell'art. 3 Cost..
Una analisi socio antropologica che fa luce su istituti come l'oyako-shiniu, lo zij poj niam, l'arué, le mutilazioni genitali maschili e femminili, l'uso dei vari veli islamici, la scarificazione, il porto del kirpan, tollerati o incoraggiati nei paesi di origine.
Il tutto è esplicitato da grafici e da una ampia e completa bibliografia e sitografia con un corposo apparato di note.
Vi sono pareri favorevoli all'uso della difesa culturale per far sì che non si debba rinunciare alla propria cultura e tradizione di origine, ma anche opinioni contrarie che puntano all'assimilazionismo e guardano soprattutto alla tutela della vittima, che non sarebbe ugualmente garantita.
Nella tesi si tratterà di cosa è il reato culturalmente motivato e come viene trattato nei vari paesi del mondo (un atto che è reato nel paese di arrivo, ma è tollerato o non costituisce reato nel paese di partenza).
A partire da casi reali e da una cospicua analisi di sentenze nel mondo occidentale si arriva in Italia al rigetto dell'istituto della Cultural Defence attraverso un paio di sentenze della Corte di Cassazione per violazione dell'art. 3 Cost..
Una analisi socio antropologica che fa luce su istituti come l'oyako-shiniu, lo zij poj niam, l'arué, le mutilazioni genitali maschili e femminili, l'uso dei vari veli islamici, la scarificazione, il porto del kirpan, tollerati o incoraggiati nei paesi di origine.
Il tutto è esplicitato da grafici e da una ampia e completa bibliografia e sitografia con un corposo apparato di note.
Vi sono pareri favorevoli all'uso della difesa culturale per far sì che non si debba rinunciare alla propria cultura e tradizione di origine, ma anche opinioni contrarie che puntano all'assimilazionismo e guardano soprattutto alla tutela della vittima, che non sarebbe ugualmente garantita.