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Articolo 32 quater Codice Penale

(R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398)

[Aggiornato al 03/07/2025]

Casi nei quali alla condanna consegue l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione

Dispositivo dell'art. 32 quater Codice Penale

(1)Ogni condanna per i delitti previsti dagli articoli 314, primo comma, 316 bis, 316 ter(2), 317, 318, 319, 319 bis, 319 ter, 319 quater, 320, 321, 322, 322 bis, 346 bis, 353, 355, 356, 416, 416 bis, 437, 452 bis, 452 quater, 452 sexies, 452 septies, 452 quaterdecies, 501, 501 bis, 640, secondo comma, numero 1, 640 bis e 644, commessi in danno o a vantaggio di un'attività imprenditoriale o comunque in relazione ad essa, importa l'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione(3)(4)(5)(6)(7)(8).

Note

(1) L'introduzione dell'articolo in esame è avvenuta successivamente all'introduzione del codice penale, attraverso l'art 120 della legge 24 novembre 1981, n. 689, poi modificato dall'art. 7, comma 1, L. 7 marzo 1996, n. 108, dall'art. 6, comma 1, L. 29 settembre 2000, n. 300, a decorrere dal 26 ottobre 2000, dall’art. 1, comma 75, lett. a), L. 6 novembre 2012, n. 190 e, successivamente, dall’art. 1, comma 5, L. 22 maggio 2015, n. 68, a decorrere dal 29 maggio 2015, ai sensi di quanto disposto dall’art. 3, comma 1 della medesima L. 68/2015.
(2) Il riferimento agli articoli 316ter e 322bis è stato inserito ex art. 6, comma 1, legge 29 settembre 2000, n. 300 (Ratifica di atti internazionali in materia di: tutela degli interessi finanziari della CE, di corruzione di funzionari della CE o degli Stati membri dell'Unione europea, di corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali) in vigore dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione (G.U. 25-10-2000, n. 250).
(3) In sostanza, devono verificarsi due presupposti: la commissione di uno dei delitti indicati e l'operare del fatto di reato a danno o a vantaggio di un'attività imprenditoriale.
(4) Per effetto dell'estensione dell'ambito dei soggetti attivi dei reati contro la P.A. (l. 300/2000), il legislatore ha previsto la pena accessoria dell'incapacità a contrattare con la P.A. anche al reato previsto dall'art. 316ter (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) e per i casi in cui i reati siano commessi da funzionari della Comunità Europea (art. 322bis).
(5) Relativamente ai reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, si rimanda all'art. 12, c. 1, lett. b), d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74.
(6) Tale articolo è stato modificato dall'art. 1, comma 1, lettera c) dell L. 9 gennaio 2019 n. 3.
(7) Tale comma è stato modificato dall'art. 6, comma 1, lettera a) del D.L. 8 settembre 2021, n. 120, convertito, con modificazioni dalla L. 8 novembre 2021, n. 155.
(8) Comma modificato dall'art. 6, comma 1-ter del D.L. 10 agosto 2023, n. 105, convertito con modificazioni dalla L. 9 ottobre 2023, n. 137.

Ratio Legis

La norma in esame – attraverso l’applicazione della pena accessoria dell’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione – ha lo scopo di rafforzare la risposta sanzionatoria mediante una strategia differenziata di intervento punitivo, impedendo qualsiasi rapporto contrattuale tra il soggetto, che è stato condannato per uno dei delitti espressamente previsti, e la pubblica amministrazione a causa della pregressa lesione di interessi rilevanti per lo Stato.

Spiegazione dell'art. 32 quater Codice Penale

La disposizione in esame elenca le ipotesi in cui alla condanna per uno dei delitti espressamente indicati consegue, per espressa previsione di legge, l’applicazione della pena accessoria – di tipo interdittivo – dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione ex art. 32 ter del c.p.: ossia, il condannato non può concludere contratti con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere l’erogazione di un pubblico servizio.

Ai sensi dell’art. 32-quater c.p., questa sanzione accessoria potrà essere applicata soltanto in presenza dei seguenti due presupposti:
  1. la condanna per uno dei delitti espressamente e tassativamente previsti dalla norma in esame;
  2. il fatto di reato deve essere stato commesso in danno o in vantaggio di un’attività imprenditoriale o, comunque, in relazione ad essa (formula di ampio respiro atta a ricomprendere tutte le condotte in cui, grazie alla propria qualifica di imprenditore, si arrechi un danno a terzi o si ottenga un vantaggio). Sul punto, la dottrina ha sottolineato che tale requisito esclude la mera occasionalità tra il reato e l’attività imprenditoriale.

Per quanto riguarda i delitti cui fa riferimento la disposizione in analisi, la lista comprende le seguenti categorie di delitti:
  • delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione (come la malversazione di erogazioni pubbliche ex art. art. 316 bis del c.p.);
  • delitti dei privati contro la pubblica amministrazione (quale la turbata libertà degli incanti di cui all’art. 353 del c.p.);
  • delitti contro l’ordine pubblico (come l’associazione per delinquere ai sensi dell’art. 416 del c.p.);
  • delitti di comune pericolo mediante violenza (tra cui la rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro ex art. 437 del c.p.);
  • delitti contro l’ambiente (come l’inquinamento ambientale di cui all’art. 452 bis del c.p.);
  • delitti contro l’economia pubblica (come il reato di rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio ai sensi dell’art. 501 del c.p.);
  • delitti contro il patrimonio mediante frode (tra i quali la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ex [[640biscp]).
Peraltro, la norma in esame è stata oggetto di una riscrittura ad opera della L. n. 3 del 2019 (c.d. legge spazzacorrotti). Nello specifico, il catalogo dei reati, che comportano l’applicazione della pena accessoria in commento, è stato ampliato con l’inserimento di altre fattispecie di reato (peculato comune ai sensi del comma 1 dell’art. 314 del c.p., la corruzione in atti giudiziari ex art. 319 ter del c.p., il traffico di influenze illecite di cui all’art. 346 bis del c.p. e il traffico di rifiuti a norma dell’art. 452 quaterdecies del c.p.).

Tuttavia, sempre in relazione al catalogo dei delitti indicati dall’art. 32-quater c.p., bisogna segnalare che, dopo aver incluso il delitto di incendio boschivo ai sensi dell’art. 423 bis del c.p. (con il d.l. n. 120 del 2021, convertito con modifiche dalla L. n. 155 del 2021), il legislatore ha poi deciso di eliminare dalla disposizione in commento il riferimento al delitto di cui all’art. 423-bis c.p. (con il d.l. n. 105 del 2023 convertito in L. n. 137 del 2023).

Massime relative all'art. 32 quater Codice Penale

Corte app. Lecce n. 844/2021

La pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la p.a. può essere irrogata esclusivamente in caso di condanna per uno dei delitti elencati dall’art. 32-quater c.p. e non può dunque essere mantenuta se in appello lo specifico reato presupposto venga dichiarato estinto per l'intervenuta prescrizione, ancorché la sentenza di condanna venga confermata in relazione ad eventuali altri reati contestati all' imputato.

Cass. pen. n. 30730/2018

La pena accessoria dell'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, prevista dall'art. 32-quater cod. pen., va disposta, oltre che nei confronti del privato autore di uno dei reati presupposto, anche nei confronti del pubblico agente. (In motivazione, la Corte ha precisato che la sanzione accessoria, in quanto destinata ad essere applicata dopo l'espiazione della pena, ai sensi dell'art.139 cod. pen., impedisce al pubblico agente, decaduto dal servizio per effetto della condanna, di intrattenere rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione).

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