La norma costituzionale in esame è posta a tutela della libertà e della segretezza di ogni forma di
comunicazione privata.
Nel concetto di
forme di corrispondenza rientrano sia la comunicazione epistolare, che telegrafica o telefonica.
Trattasi chiaramente di una clausola aperta, destinata ad trovare applicazione nei confronti di tutte le innovazioni tecnologiche che permettano l'interazione tra due o più soggetti.
L'articolo 15 tutela le comunicazioni indirizzate a persone determinate, al conrario dell'articolo
21, che invece concerne la comunicazione pubblica con destinatari indeterminati.
La libertà di corrispondenza offre la medesima tutela sia al mittente che al destinatario, garantendone sia la segretezza che la libertà.
La
segretezza non rappresenta soltanto un mezzo per tutelare la libertà della comunicazione del pensiero, bensì anche una caratteristica peculiare delle comunicazioni interpersonali.
Le
limitazioni della libertà di corrispondenza devono seguire i seguenti principi:
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la riserva di legge assoluta, ovvero la competenza esclusiva della legislazione ordinaria a disciplinare le forme di restrizione della libertà di corrispondenza;
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la riserva di giurisdizione, dato che solo l'autorità giudiziaria può emanare provvedimenti restrittivi (habeas corpus);
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l'obbligo di motivazione, il quale deve necessariamente accompagnare ogni provvedimento restrittivo.
In particolare, il sequestro della corrispondenza (art.
254) può avvenire solo quando vi sia fondato motivo di ritenere che gli oggetti siano stati spediti dall'imputato o siano a lui diretti o comunque possano avere una relazione con il reato commesso. In caso di urgenza si può ordinare al servizio postale di sospendere l'inoltro, con obbligo di convalida da parte dell'autorità giudiziaria entro 48 ore.