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Parcheggiare la propria auto gratis sulle strisce blu, ecco tutti i casi in cui è possibile secondo la legge

Parcheggiare la propria auto gratis sulle strisce blu, ecco tutti i casi in cui è possibile secondo la legge
Scopri quali sono i casi in cui è possibile non pagare il parcheggio nelle strisce blu o non pagare l’eventuale multa per mancanza di ticket
Tra i tormenti dell’automobilista il parcheggio si attesta probabilmente al primo posto, con l’estenuante ricerca di un luogo dove poter mettere la propria auto senza incorrere in multe e onerosi pagamenti.

Son tormenti in cui ci siamo ritrovati, e continuiamo a ritrovarci, un po’ tutti: siamo in una città, arrivati come turisti o per un incontro di lavoro, cerchiamo fiduciosi un parcheggio nelle strisce bianche, abbiamo fretta di scendere alla scoperta del centro storico o del luogo della nostra riunione, ma di parcheggi gratuiti neanche l’ombra.

Continuiamo a girovagare ancora un po’, finché non ci restano che le strisce blu, sperando di trovare subito il parchimetro e che la tariffa non sia eccessivamente elevata.

Alzi la mano chi non ha vissuto una simile scena!

Dunque, ci proponiamo di fornire un elenco sintetico e quanto più possibile esaustivo delle regole dei parcheggi a pagamento, con particolare riguardo alle fatidiche strisce blu. Con la dovuta premessa di non voler illudere nessuno su fantomatiche scappatoie o segreti da svelare o altre rivelazioni di informazioni “che non ci dicono”.

Solo qualche puntualizzazione e richiamo alla consapevolezza di ciò che è in nostro diritto fare.

Focalizziamoci allora sulle strisce blu e distinguiamo subito i casi in cui è possibile parcheggiare gratis, dai casi in cui eventuali multe per non aver pagato il ticket sono illegittime.

Parcheggio gratis nelle strisce blu per:

  • i possessori di auto elettrica, in molte città italiane (da verificare sui portali on line di ciascun comune; in genere il parcheggio nelle strisce blu è completamente gratuito per i residenti, mentre i non residenti possono usufruire di uno sconto del 50% abilitando la targa);
  • le persone con disabilità, in tutti i comuni italiani da gennaio 2022, grazie al Decreto Infrastrutture n. 127/2021, a condizione di possedere il contrassegno e che non ci sia disponibilità di posti riservati;
  • le donne in gravidanza o con bambini fino a 2 anni di età: qui però bisogna ricordare che non si tratta di strisce blu gratuite, ma di appositi stalli rosa all’interno di parcheggi a pagamento (esporre pass rosa da richiedere al proprio comune di residenza).


Multe (per non aver pagato il ticket) illegittime:

  • parchimetro non funzionante: se il parchimetro non funziona e nelle vicinanze non ci sia altro parchimetro funzionante; è necessario in tal caso allegare prove concrete fotografando il parchimetro rotto e segnalando il guasto con una telefonata alla polizia municipale o comunque fornendo prove idonee.
  • impossibilità di pagare con bancomat: secondo la Legge di Stabilità 2016 tutti gli apparecchi devono consentire il pagamento con bancomat o carte di credito. Anche in questo caso va segnalato che è sempre opportuno procurarsi prove idonee, sia dell’impossibilità di pagare con carta, sia della mancanza di parchimetri che accettino il pagamento bancomat nelle vicinanze.
  • assenza di Parcheggi con Strisce Bianche: L'opzione di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu diventa una soluzione quando mancano parcheggi gratuiti nelle vicinanze (strisce bianche). Questo perchè è obbligatoria un’alternanza tra parcheggio gratuito e parcheggio a pagamento. È necessario ricordare che ci sono eccezioni in caso di zone a traffico limitato, nelle aree pedonali, nei centri storici di particolare importanza, nelle altre zone di particolare rilevanza urbanistica. Tuttavia queste eccezioni devono essere previste da ordinanze comunali e ben motivate.
  • strisce blu poco visibili o imprecise, o non è presente o visibile la segnaletica verticale che attesta la presenza di un parcheggio a pagamento.


Sanzioni, Ricorsi, Prefetto e Giudice di Pace

Le sanzioni per il mancato pagamento delle tariffe sulle strisce blu variano da 42 a 173 euro art. 157 del Codice della strada. Una riduzione del 30% si applica se la multa viene saldata entro cinque giorni dalla notifica.

Se si paga entro questo termine, tuttavia, non è più possibile presentare ricorso e contestare la multa ricevuta, qualora si ritenessero ingiusti i motivi della sanzione.

Il ricorso può essere trasmesso al Prefetto entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale (quindi non dal preavviso di violazione, ovvero il foglietto lasciato sul parabrezza). È completamente gratuito, fatta eccezione per i costi di spedizione della raccomandata del modulo di ricorso.

In alternativa, si hanno 30 giorni, sempre dalla data di notifica del verbale, per inviare il ricorso per la sanzione sulle strisce blu al Giudice di pace. In tal caso, occorre pagare 43 euro di contributo unificato e una marca da bollo da 27 euro.


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