Che cosa significa "Decreto di citazione a giudizio"?
È un meccanismo attraverso cui il pubblico ministero esercita l'azione penale citando l'imputato a comparire direttamente innanzi il giudice ed è disciplinato dall'art. 552 c.p.p. Essendo il pubblico ministero ad emettere il decreto, non vi è alcun meccanismo di controllo circa la fondatezza dell'accusa: non vi è infatti la fase dell'udienza preliminare. Nel caso di citazione diretta il processo è attribuito alla cognizione del tribunale in composizione monocratica. Viene emesso dal giudice solo per i reati previsti dall'art. 550 ed in particolare per le contravvenzioni (salvo non siano di competenza, del giudice di pace), per i delitti puniti con la multa (purché non siano di competenza del giudice di pace), per i delitti puniti con pena detentiva fino a quattro anni nel massimo anche se congiunta a multa, infine per i reati espressamente indicati nell'art. 550 c.p.p., II comma.
Va notificato all'imputato ed al suo difensore almeno 60 gg prima della data fissata per l'udienza (salvo nei casi di urgenza ove il termine è ridotto a 45 giorni) e, a pena di nullità, deve presentare alcuni determinati requisiti previsti dall'art. 552 c.p.p.
Il decreto di citazione diretta a giudizio è depositato, unitamente al fascicolo, presso la segreteria del pubblico ministero.
Va notificato all'imputato ed al suo difensore almeno 60 gg prima della data fissata per l'udienza (salvo nei casi di urgenza ove il termine è ridotto a 45 giorni) e, a pena di nullità, deve presentare alcuni determinati requisiti previsti dall'art. 552 c.p.p.
Il decreto di citazione diretta a giudizio è depositato, unitamente al fascicolo, presso la segreteria del pubblico ministero.