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Articolo 20 Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

(D.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14)

[Aggiornato al 28/09/2024]

Sospensione di obblighi e di cause di scioglimento di cui agli articoli 2446, 2447, 2482-bis, 2482-ter, 2484 e 2545-duodecies del codice civile

Dispositivo dell'art. 20 Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

1. (1) Con l'istanza di nomina dell'esperto, o con dichiarazione successivamente presentata con le modalità di cui all'articolo 17, comma 1, l'imprenditore può dichiarare che, sino alla conclusione delle trattative o all'archiviazione dell'istanza di composizione negoziata, non si applicano nei suoi confronti gli articoli 2446, secondo e terzo comma, 2447, 2482 bis, quarto, quinto e sesto comma, e 2482 ter del codice civile e non si verifica la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, numero 4), e 2545 duodecies del codice civile. A tal fine, l'istanza o la dichiarazione sono pubblicate nel registro delle imprese e gli effetti di cui al primo periodo decorrono dalla pubblicazione.

2. Se l'imprenditore ha chiesto anche l'applicazione di misure protettive del patrimonio ai sensi degli articoli 18 e 19, la sospensione degli obblighi e delle cause di scioglimento prevista nel comma 1 cessa a partire dalla pubblicazione nel registro delle imprese del provvedimento con il quale il tribunale dichiara l'inefficacia delle misure richieste, ai sensi dell'articolo 19, comma 3, o ne dispone la revoca.

Note

(1) Articolo e rubrica sostituiti dal D. Lgs. 17 giugno 2022, n. 83.

Ratio Legis

La scelta del legislatore è quella di incentivare il ricorso alla composizione negoziata, attribuendo al debitore il potere di disattivare le disposizioni sulla ricapitalizzazione in caso di perdite di esercizio e le disposizioni sulla causa di scioglimento ex artt. 2484, commi 1, n. 4) e 2545-duodecies c.c. (nonostante siano volte a tutelare i creditori sociali).

Spiegazione dell'art. 20 Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

La norma in commento prevede che, insieme all'istanza di nomina dell'esperto o con dichiarazione successiva, il debitore possa ottenere la disattivazione degli obblighi previsti a salvaguardia del capitale sociale e, più precisamente, la sospensione delle disposizioni sulla ricapitalizzazione in caso di perdite di esercizio (artt. 2446, commi 2 e 3, 2447, 2482-bis, commi 4, 5 e 6, 2482-ter c.c.) e di quelle sulla causa di scioglimento di cui agli artt. 2484, comma 1, n. 4) e 2545-duodecies c.c. Dunque, la società gode del beneficio di continuare a svolgere la propria attività nonostante il patrimonio netto negativo. Ci si aspetta logicamente che le richieste di sospensione delle disposizioni citate sia molto frequente, visti i vantaggi che ne possono derivare all'imprenditore che avvii la procedura di composizione negoziata, e tenuto anche conto della totale assenza di un controllo da parte dell'autorità giudiziaria in merito alla presentazione di siffatta richiesta.

A livello procedurale, l'istanza di nomina dell'esperto, con la dichiarazione di volersi avvalere del beneficio della sospensione, o la dichiarazione successiva contenente quest'ultima dichiarazione, producono i propri effetti a partire dalla data di pubblicazione nel registro delle imprese.

La sospensione viene meno solo a seguito dell'archiviazione dell'istanza di composizione negoziata o della conclusione delle trattative.

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