Il pignoramento del conto corrente è l'incubo di ogni debitore, ma cosa puoi fare se ti capita? Scopriamolo insieme.
In primo luogo, quando si rischia il pignoramento del conto corrente? Se ho un debito nei confronti di qualcuno, il creditore può subito bloccarmi il conto? Naturalmente no. Cerchiamo di capire come funziona la procedura.
Innanzitutto, il creditore che vuole procedere al pignoramento del conto corrente del debitore deve essere in possesso di un titolo esecutivo attestante la sussistenza del proprio credito. Esempi di titoli esecutivi sono la sentenza, il decreto ingiuntivo (purché sia già provvisoriamente esecutivo o, in alternativa, lo sia divenuto per mancata opposizione da parte del debitore nel termine di 40 giorni), la cambiale etc.
Il creditore, oltre a possedere il titolo esecutivo, deve notificarlo al debitore. Ma ciò non è sufficiente per procedere al pignoramento, in quanto occorre anche la notifica del precetto.
Il precetto, difatti, è l'atto con cui il creditore intima al debitore di adempiere l'obbligo che risulta dal titolo esecutivo entro un termine non minore di 10 giorni, con l'avvertimento che, nel caso non adempia, si procederà all'esecuzione forzata.
Una volta notificato il precetto, a cui il debitore potrà opporsi, qualora ravvisi motivi di opposizione, il creditore deve quindi attendere 10 giorni, trascorsi i quali, se l'inadempimento persiste, può procedere con il pignoramento del conto corrente. Si parla, in questi casi, di pignoramento presso terzi, dove il terzo può essere, ad esempio, un istituto bancario o le Poste Italiane, ossia un istituto presso il quale il debitore detiene un conto corrente.
Al riguardo, è importante sapere che il creditore si muoverà in fretta dopo la notifica del precetto, alla scadenza del termine di 10 giorni, in quanto il precetto ha un'efficacia limitata. Dopo 90 giorni dalla notifica, difatti, ai sensi dell'art. 481 del Codice di procedura civile, lo stesso diviene inefficace se il creditore non ha iniziato l'esecuzione forzata. Il creditore dovrà quindi procedere ad una nuova notifica del precetto, che viene definito, in questi casi, "precetto in rinnovazione".
Quindi, se ricevi la notifica di un precetto e non adempi nel termine di 10 giorni, sappi che in qualsiasi momento potrebbe esserti pignorato il conto corrente, nel caso ovviamente tu ne possegga uno. Il pignoramento presso terzi è disciplinato, in particolare, dall'art. 543 del Codice di procedura civile, e viene notificato contestualmente al debitore e al terzo pignorato (ad esempio la banca). La banca, qualora ovviamente il conto corrente sia capiente, ha l'obbligo di vincolare le somme pignorate dal creditore. Ma, attenzione, sappi che la somma pignorata è superiore a quella precettata, in quanto il limite del pignoramento coincide con la somma precettata aumentata della metà. Un esempio: se il creditore intima al debitore, nell'atto di precetto, di pagare la somma di euro 1000, potrà poi notificare un pignoramento per euro 1500.
La banca sarà quindi tenuta al vincolo delle somme, fino alla concorrenza del credito.
Arrivati a questo punto, per il debitore iniziano i problemi. Ma se ti stai chiedendo se esiste un modo veloce per sbloccare il conto corrente, una volta che ti è stato notificato il pignoramento, la risposta è sì. Quello che puoi fare è pagare il debito. Naturalmente, se paghi a questo punto della procedura, non dovrai corrispondere la somma pignorata ma quella precettata (cioè quella precedente all'aumento della metà) e generalmente le spese di notifica del pignoramento.
Accordarti col creditore e saldare il debito, per quanto possa pesarti, è il modo più veloce per far sì che il conto ti venga sbloccato. In questo modo, eviterai che la procedura vada avanti. Una volta soddisfatto, difatti, il creditore potrà comunicare all'istituto di credito che non proseguirà con il pignoramento. Ma, bada bene, il conto non ti verrà sbloccato nell'immediato.
Difatti, devi sapere che, una volta notificato il pignoramento, il creditore deve procedere ad iscriverlo a ruolo. In pratica, l'avvocato del creditore, una volta ritirato dall'ufficiale giudiziario l'atto notificato, avrà 30 giorni per procedere all'iscrizione a ruolo, altrimenti il pignoramento diverrà inefficace, ai sensi dell'art. 543 del Codice di procedura civile e 164 ter delle Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile.
Ciò premesso, se procedi con il pagamento del debito una volta che ti è stato notificato l'atto di pignoramento, il creditore naturalmente non iscriverà a ruolo lo stesso, ma dovrà attendere comunque che decorra il predetto termine di 30 giorni. Una volta scaduto tale termine, potrà comunicarne l'inefficacia all'istituto di credito, che procederà, finalmente, allo sblocco del conto.
Sulla base di ciò, ti consigliamo quindi di non aspettare che ti venga notificato il pignoramento, ma di provare a soddisfare il creditore già quando ti viene notificato il precetto (se non prima), magari tentando di trovare un accordo che preveda, ad esempio, una rateizzazione del debito.
In primo luogo, quando si rischia il pignoramento del conto corrente? Se ho un debito nei confronti di qualcuno, il creditore può subito bloccarmi il conto? Naturalmente no. Cerchiamo di capire come funziona la procedura.
Innanzitutto, il creditore che vuole procedere al pignoramento del conto corrente del debitore deve essere in possesso di un titolo esecutivo attestante la sussistenza del proprio credito. Esempi di titoli esecutivi sono la sentenza, il decreto ingiuntivo (purché sia già provvisoriamente esecutivo o, in alternativa, lo sia divenuto per mancata opposizione da parte del debitore nel termine di 40 giorni), la cambiale etc.
Il creditore, oltre a possedere il titolo esecutivo, deve notificarlo al debitore. Ma ciò non è sufficiente per procedere al pignoramento, in quanto occorre anche la notifica del precetto.
Il precetto, difatti, è l'atto con cui il creditore intima al debitore di adempiere l'obbligo che risulta dal titolo esecutivo entro un termine non minore di 10 giorni, con l'avvertimento che, nel caso non adempia, si procederà all'esecuzione forzata.
Una volta notificato il precetto, a cui il debitore potrà opporsi, qualora ravvisi motivi di opposizione, il creditore deve quindi attendere 10 giorni, trascorsi i quali, se l'inadempimento persiste, può procedere con il pignoramento del conto corrente. Si parla, in questi casi, di pignoramento presso terzi, dove il terzo può essere, ad esempio, un istituto bancario o le Poste Italiane, ossia un istituto presso il quale il debitore detiene un conto corrente.
Al riguardo, è importante sapere che il creditore si muoverà in fretta dopo la notifica del precetto, alla scadenza del termine di 10 giorni, in quanto il precetto ha un'efficacia limitata. Dopo 90 giorni dalla notifica, difatti, ai sensi dell'art. 481 del Codice di procedura civile, lo stesso diviene inefficace se il creditore non ha iniziato l'esecuzione forzata. Il creditore dovrà quindi procedere ad una nuova notifica del precetto, che viene definito, in questi casi, "precetto in rinnovazione".
Quindi, se ricevi la notifica di un precetto e non adempi nel termine di 10 giorni, sappi che in qualsiasi momento potrebbe esserti pignorato il conto corrente, nel caso ovviamente tu ne possegga uno. Il pignoramento presso terzi è disciplinato, in particolare, dall'art. 543 del Codice di procedura civile, e viene notificato contestualmente al debitore e al terzo pignorato (ad esempio la banca). La banca, qualora ovviamente il conto corrente sia capiente, ha l'obbligo di vincolare le somme pignorate dal creditore. Ma, attenzione, sappi che la somma pignorata è superiore a quella precettata, in quanto il limite del pignoramento coincide con la somma precettata aumentata della metà. Un esempio: se il creditore intima al debitore, nell'atto di precetto, di pagare la somma di euro 1000, potrà poi notificare un pignoramento per euro 1500.
La banca sarà quindi tenuta al vincolo delle somme, fino alla concorrenza del credito.
Arrivati a questo punto, per il debitore iniziano i problemi. Ma se ti stai chiedendo se esiste un modo veloce per sbloccare il conto corrente, una volta che ti è stato notificato il pignoramento, la risposta è sì. Quello che puoi fare è pagare il debito. Naturalmente, se paghi a questo punto della procedura, non dovrai corrispondere la somma pignorata ma quella precettata (cioè quella precedente all'aumento della metà) e generalmente le spese di notifica del pignoramento.
Accordarti col creditore e saldare il debito, per quanto possa pesarti, è il modo più veloce per far sì che il conto ti venga sbloccato. In questo modo, eviterai che la procedura vada avanti. Una volta soddisfatto, difatti, il creditore potrà comunicare all'istituto di credito che non proseguirà con il pignoramento. Ma, bada bene, il conto non ti verrà sbloccato nell'immediato.
Difatti, devi sapere che, una volta notificato il pignoramento, il creditore deve procedere ad iscriverlo a ruolo. In pratica, l'avvocato del creditore, una volta ritirato dall'ufficiale giudiziario l'atto notificato, avrà 30 giorni per procedere all'iscrizione a ruolo, altrimenti il pignoramento diverrà inefficace, ai sensi dell'art. 543 del Codice di procedura civile e 164 ter delle Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile.
Ciò premesso, se procedi con il pagamento del debito una volta che ti è stato notificato l'atto di pignoramento, il creditore naturalmente non iscriverà a ruolo lo stesso, ma dovrà attendere comunque che decorra il predetto termine di 30 giorni. Una volta scaduto tale termine, potrà comunicarne l'inefficacia all'istituto di credito, che procederà, finalmente, allo sblocco del conto.
Sulla base di ciò, ti consigliamo quindi di non aspettare che ti venga notificato il pignoramento, ma di provare a soddisfare il creditore già quando ti viene notificato il precetto (se non prima), magari tentando di trovare un accordo che preveda, ad esempio, una rateizzazione del debito.