D’altronde, secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità del 2016, i Comuni hanno l’obbligo di adeguare i parchimetri, predisponendoli ad accettare anche banconote e metodi di pagamento elettronico con carte di credito, bancomat e carte prepagate.
Poi, la sorpresa: il parchimetro accetta soltanto monete. Non è possibile il pagamento con banconote. Non è possibile usare bancomat e carte. E tu non sai dove recuperare gli spicci necessari. Ma la legge non imponeva ai Comuni di adeguarsi?
E ora che fai? Puoi parcheggiare gratis sulle strisce blu oppure rischi la multa?
Prima di tutto, devi sapere che è vero che la Legge di Stabilità 2016 ha imposto l’obbligo di parchimetri che accettano pagamenti elettronici, ma è anche vero che c’è un’eccezione per oggettiva impossibilità tecnica: infatti, quest’obbligo viene meno in quelle zone con problemi di linea cellulare che non consente il collegamento tra l’apparecchio e il sistema bancario.
Però, se non ci sono problemi tecnici di copertura e i parchimetri non sono stati adeguati dal Comune, puoi fermare l’auto nelle strisce blu senza cacciare un euro?
In realtà, poco dopo la Legge di Stabilità, nel 2017, alcuni Giudici di Pace (prima quello di Fondi, poi quello di Firenze, ma anche quelli di Civitavecchia, Prato e Lodi) hanno affermato che non è dovuto alcun pagamento se il Comune ha ignorato quanto stabilito dalla Legge di Stabilità del 2016. Quindi, se il parchimetro non permette il pagamento elettronico, è possibile parcheggiare gratis e senza il pericolo di beccarsi una multa, ma a condizione che si dimostri che il pagamento in monete non sia stato possibile.
Un miraggio tra strisce blu, parchimetri e multe: il Comune ha creato il disservizio, il guidatore è esentato dal pagamento e, di conseguenza, l’eventuale multa è nulla.
Purtroppo per gli automobilisti, il discorso non si è chiuso qui. La Corte di Cassazione (con l’ordinanza n. 277 del 2022) si è espressa sull’argomento.
Secondo la Suprema Corte, se il parchimetro non accetta bancomat o carte, l’automobilista è comunque tenuto a pagare la sosta sulle strisce blu quando non dimostra di aver fatto tutto il possibile per pagare. Anzi, il mancato pagamento è un illecito amministrativo e, in quanto tale, va sanzionato.
Ma questo perché? Seguendo i principi generali del codice civile (art. 1176 c.c.), l’automobilista deve usare la diligenza del buon padre di famiglia per adempiere all’obbligazione: quindi, se l’apparecchio vuole solo monetine e l’automobilista non le ha, egli deve usare tutti gli strumenti a sua disposizione per pagare la sosta, magari anche andando nei negozi vicini al parchimetro e chiedere di cambiare le banconote in spicci.
Soltanto nel caso di impossibilità sopravvenuta non imputabile all’automobilista, il pagamento non è dovuto (come previsto, in generale, dall’art. 1256 c.c.).
Quindi, se hai ricevuto una multa per mancato pagamento della sosta e il parchimetro era obsoleto, l’unico modo per annullare la multa è provare di aver fatto tutto il possibile per rispettare la legge. Non basta il disservizio del Comune non a norma per potersi fermare gratis sulle strisce senza la paura di un verbale.
Mentre aspetti che i Comuni – con i loro tempi e le loro modalità – si adeguino alle norme, tu continua a fare il tuo dovere di buon cittadino e rispetta la legge.
Come dire. Bene, ma non benissimo per gli automobilisti senza monete.