Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta.
In realtà non si tratta di un solo bonus, ma di più benefici e agevolazioni previsti appunto dalla legge quando si acquista la prima casa, cioè l’immobile destinato ad abitazione principale.
Proprio perché si tratta di un acquisto fondamentale per la vita di chi lo conclude, essendo la casa uno dei bisogni primari della persona, le norme sono particolarmente favorevoli per chi si accinge a compiere questo grande passo.
In questo articolo parleremo appunto della possibilità di vedersi rimborsati - sia pure non totalmente - alcuni costi, e precisamente:
- le provvigioni versate all’agenzia immobiliare
- le spese del notaio
- gli interessi passivi del mutuo.
Fino a 190 euro per le provvigioni dell’agenzia
Nella compravendita di una casa, il compenso percepito dall’agenzia immobiliare rappresenta un costo rilevante dell’intera operazione.
Basti pensare che la provvigione, ossia il compenso dell’agenzia, oscilla tra il 2% e il 5%; la percentuale viene calcolata sul prezzo a cui viene venduta la casa.
Ebbene, la legge prevede una detrazione fiscale dall’Irpef pari a 190 euro, ma solo se viene acquistata, appunto, una prima casa, dunque un immobile da adibire ad abitazione principale.
L'importo di 190 euro deriva dal fatto che la detrazione (del 19%) viene calcolata su un massimo di 1.000 euro.
Fino a 760 euro per i costi del notaio
Altro salasso che pesa sulle tasse degli acquirenti è sicuramente l’onorario spettante al notaio. Tra l’altro si tratta di un costo non prevedibile a priori, ma che viene anzi quantificato solo in un apposito preventivo redatto dal notaio, proprio perché non esistono più le tariffe obbligatorie. Ne consegue che l’importo di questa voce di costo cambia da un notaio all’altro, oltre che a seconda del prezzo di vendita dell’immobile.
In realtà, poi, tra le spese "notarili” occorre considerare non solo gli onorari del notaio ma anche le imposte (di registro, ipotecaria e catastale).
Anche per le spese notarili è prevista, comunque, una detrazione al 19% dell’onere sostenuto, ma fino a una spesa massima di 4.000 euro: il che si traduce in uno sconto di imposta pari a 760 euro.
Bonus fino a 760 euro se prendi un mutuo!
Se per comprare casa (intendendo con “casa” sempre l’abitazione principale) hai dovuto prendere un mutuo, non disperare.
È prevista, infatti, la detrazione fiscale (al 19%) degli interessi passivi pagati alla banca mutuante.
Attenzione, però: ciò vale solo per il mutuo ipotecario, cioè quello in cui l’immobile viene ipotecato a garanzia del prestito.
La detrazione è calcolata su un importo massimo di 4.000 euro: da ciò lo sconto Irpef di 760 euro l’anno.
Quindi, riassumendo: se nel 2023 hai comprato casa (vale a dire un immobile che sarà la tua abitazione principale) con un mutuo ipotecario, e hai pagato la provvigione dell’agenzia immobiliare, oltre alle spese del notaio, è facile fare il conto del beneficio economico che puoi ottenere grazie alle agevolazioni fiscali che abbiamo appena visto: appunto, 190 euro (sulle provvigioni dell’agenzia) + 760 euro (sulle spese notarili) + 760 euro (sugli interessi passivi del mutuo) = 1.710 euro.
Materialmente, come si fa a ricevere il bonus?
Semplice: compilando la dichiarazione dei redditi e, specificamente, inserendo le relative spese nel Quadro E.
Naturalmente, occorre fornire al Fisco la documentazione delle spese di cui parliamo, che vanno pagate con mezzi tracciabili.
Il risultato sarà una detrazione sulle imposte oppure un rimborso in sede di conguaglio del 730 o del modello Redditi.