La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8441/2020, è tornata a pronunciarsi in merito all’ammissibilità o meno di documenti nuovi nel giudizio d’appello, analizzando tale questione alla luce del criterio dell’indispensabilità degli stessi.
Il quesito sottoposto all’esame degli Ermellini nasceva dalla vicenda che aveva visto come protagonista una società, la quale, all’esito del giudizio di secondo grado, sia era vista condannare al pagamento, nei confronti dell’INPS, della somma pari ad € 139.520,34, a titolo di contributi non pagati su contratti di formazione e lavoro, con riferimento ai quali aveva indebitamente goduto di sgravi costituenti aiuti di Stato.
Di fronte alla propria condanna, la società ricorreva dinanzi alla Corte di Cassazione eccependo, in particolare, una violazione dell’art. 2697 del c.c. e degli articoli 115 e 421 c.p.c. Ad avviso della ricorrente, infatti, la Corte d’Appello aveva errato nel ritenere inammissibile la nota redatta dalla Provincia, recante l’indicazione dei lavoratori aventi un’anzianità di disoccupazione di almeno dodici mesi, la quale era stata prodotta in appello al fine di confutare le risultanze della consulenza tecnica d’ufficio disposta nel corso del giudizio. In conseguenza di ciò la Corte territoriale non aveva, quindi, tenuto conto delle risultanze del supplemento di perizia in base alle quali l’importo dovuto all’INPS era stato rideterminato nella minor somma di € 92.067,43.
La Suprema Corte ha accolto il suddetto motivo di ricorso, cassando, sul punto, la sentenza impugnata.
Gli Ermellini hanno, a tal proposito, evidenziato come la giurisprudenza di legittimità abbia già in precedenza precisato che “l’ammissibilità di nuovi documenti prodotti in appello dev'essere vagliata sotto il profilo della rilevanza degli stessi in termini di indispensabilità ai fini della decisione, valutandone la potenziale idoneità dimostrativa in rapporto al thema probandum e avuto riguardo allo sviluppo assunto dall'intero processo”.
È proprio alla luce di tale principio che, secondo la Cassazione, nel caso de quo, la nota della Provincia risulta essere manifestamente rilevante ai fini della decisione, considerata la sua idoneità a diminuire l’importo dovuto all’INPS dalla ricorrente, con la conseguente chiara erroneità, sul punto, della sentenza impugnata.
La Cassazione chiarisce i criteri per l’ammissibilità di documenti nuovi in appello alla luce del criterio dell’indispensabilità.
