AUTORE:
Giuseppe Colao
ANNO ACCADEMICO: 2018
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Parma
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Scopo del lavoro è l’analisi del delitto di inquinamento ambientale delineato dall’art. 452 bis del codice penale, introdotto recentemente dal legislatore per mezzo della legge n. 68 del 2015. L’elaborato sviluppa la ricerca suddividendola in tre capitoli principali.
Il primo capitolo è volto innanzitutto all’individuazione del significato da attribuire al concetto di ambiente quale bene giuridico tutelato dalla fattispecie normativa de qua, tenendo conto delle differenti concezioni dottrinali sul tema e delle norme costituzionali sulle quali può fondarsi la tutela dello stesso; proseguendo si propone una panoramica delle fonti di diritto ambientale internazionali ed europee, con particolare attenzione ai principi comunitari a tutela dell’ambiente. Il capitolo si chiude con una disamina dell’evoluzione del diritto penale dell’ambiente in Italia e specificamente della legge n. 68 del 2015 introduttiva del nuovo Titolo VI-bis del codice penale, denominato “Dei delitti contro l’ambiente”, che segna una svolta normativa assoluta nel diritto penale dell’ambiente.
Dopo aver esaminato la tutela penale dell’ambiente nel complesso, il secondo capitolo è il fulcro della trattazione, in quanto contiene una dettagliata analisi, corroborata da interpretazioni dottrinali e decisioni giurisprudenziali, della fattispecie di inquinamento ambientale; il capitolo è strutturato in modo da affrontare dapprima lo studio del bene giuridico specifico tutelato dalla norma, successivamente degli essentialia delicti ed infine degli elementi accessori del delitto quali le forme di manifestazione dello stesso ed i rapporti con le altre norme.
Il terzo ed ultimo capitolo chiude il lavoro riassumendo i punti critici del sistema di tutela penale dell’ambiente approntato dal legislatore e tentando di ipotizzare delle prospettive di riforma dello stesso, soprattutto sotto il profilo della sistematicità complessiva e della effettività delle fattispecie introdotte dalla legge n. 68 del 2015, la quale piuttosto che concretizzare un’assoluta svolta nell’ambito della tutela penale dell’ambiente, come ci si aspettava, può forse in parte, come vedremo, essere definita come un’occasione sprecata.
Il primo capitolo è volto innanzitutto all’individuazione del significato da attribuire al concetto di ambiente quale bene giuridico tutelato dalla fattispecie normativa de qua, tenendo conto delle differenti concezioni dottrinali sul tema e delle norme costituzionali sulle quali può fondarsi la tutela dello stesso; proseguendo si propone una panoramica delle fonti di diritto ambientale internazionali ed europee, con particolare attenzione ai principi comunitari a tutela dell’ambiente. Il capitolo si chiude con una disamina dell’evoluzione del diritto penale dell’ambiente in Italia e specificamente della legge n. 68 del 2015 introduttiva del nuovo Titolo VI-bis del codice penale, denominato “Dei delitti contro l’ambiente”, che segna una svolta normativa assoluta nel diritto penale dell’ambiente.
Dopo aver esaminato la tutela penale dell’ambiente nel complesso, il secondo capitolo è il fulcro della trattazione, in quanto contiene una dettagliata analisi, corroborata da interpretazioni dottrinali e decisioni giurisprudenziali, della fattispecie di inquinamento ambientale; il capitolo è strutturato in modo da affrontare dapprima lo studio del bene giuridico specifico tutelato dalla norma, successivamente degli essentialia delicti ed infine degli elementi accessori del delitto quali le forme di manifestazione dello stesso ed i rapporti con le altre norme.
Il terzo ed ultimo capitolo chiude il lavoro riassumendo i punti critici del sistema di tutela penale dell’ambiente approntato dal legislatore e tentando di ipotizzare delle prospettive di riforma dello stesso, soprattutto sotto il profilo della sistematicità complessiva e della effettività delle fattispecie introdotte dalla legge n. 68 del 2015, la quale piuttosto che concretizzare un’assoluta svolta nell’ambito della tutela penale dell’ambiente, come ci si aspettava, può forse in parte, come vedremo, essere definita come un’occasione sprecata.