AUTORE:
Gerardo Attanasio
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Salerno
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il costante mutamento dei rapporti economici, accompagnato da una sempre più rapida innovazione tecnologica, impone una maggiore trasparenza negli strumenti di scambio. L’eguaglianza formale sul quale si fonda l’impianto codicistico del 1942 non è più sufficiente. Dare la possibilità ai privati di dare un assetto ai propri interessi non basta, è necessario garantire che gli stessi possano comprendere il senso economico e giuridico dell’accordo. Tale esigenza è stata avvertita, prima dal legislatore europeo e poi da quello nazionale, con riferimento ai contratti dei consumatori. Per loro infatti esiste una disciplina ah hoc dettata dal D.Lgs. 6 Settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo) volta a garantire una tutela effettiva dal maggior potere dei professionisti.
Tuttavia la scelta di destinare la siffatta disciplina al consumatore e non già al contraente debole tout court non può che apparire irragionevole. Un mero «status» non può essere il discrimen tra una tutela formale e una tutela sostanziale. Nonostante la discutibile scelta legislativa, è possibile, grazie ad un’interpretazione sistematica ed assiologica, individuare nell’ordinamento giudico un principio generale di trasparenza che va oltre la mera normativa di settore. Solo così è possibile garantire una maggiore trasparenza dell’intero panorama contrattuale, in tutte le sue fasi e a prescindere dallo status delle parti. Il principio trasparenza contrattuale, la chiarezza e la comprensibilità delle clausole, sono i tratti salienti non solo dei contratti del consumatore ma anche di altri settori come quello finanziario, bancario, assicurativo etc. Sono ormai lontani gli anni in cui il diritto si identificava con la legge, quest’ultima deve necessariamente conformarsi ai principi e ai valori costituzionali, strumenti che, seppur in via ermeneutica, potrebbero trovare una ragionevole applicazione nei confronti del contraente debole tout court. La necessità di garantire una maggiore trasparenza contrattuale è imposta anche, e forse soprattutto, dall’inesorabile innovazione tecnologica. Con il passare degli anni gli strumenti di scambio diventano sempre più complessi ed «oscuri», lo stesso mercato sta subendo notevoli stravolgimenti imposti dalle macchine. Oggi chi domina il luogo di scambio è chi possiede gli strumenti tecnologici che gli permettono di assumere una posizione dominante nei confronti di chi acquista. I complessi ed indecifrabili algoritmi che compongono i contratti conclusi su Internet pongono nuove ed ulteriori problematiche di tutela per cyber consumatore.
Tuttavia la scelta di destinare la siffatta disciplina al consumatore e non già al contraente debole tout court non può che apparire irragionevole. Un mero «status» non può essere il discrimen tra una tutela formale e una tutela sostanziale. Nonostante la discutibile scelta legislativa, è possibile, grazie ad un’interpretazione sistematica ed assiologica, individuare nell’ordinamento giudico un principio generale di trasparenza che va oltre la mera normativa di settore. Solo così è possibile garantire una maggiore trasparenza dell’intero panorama contrattuale, in tutte le sue fasi e a prescindere dallo status delle parti. Il principio trasparenza contrattuale, la chiarezza e la comprensibilità delle clausole, sono i tratti salienti non solo dei contratti del consumatore ma anche di altri settori come quello finanziario, bancario, assicurativo etc. Sono ormai lontani gli anni in cui il diritto si identificava con la legge, quest’ultima deve necessariamente conformarsi ai principi e ai valori costituzionali, strumenti che, seppur in via ermeneutica, potrebbero trovare una ragionevole applicazione nei confronti del contraente debole tout court. La necessità di garantire una maggiore trasparenza contrattuale è imposta anche, e forse soprattutto, dall’inesorabile innovazione tecnologica. Con il passare degli anni gli strumenti di scambio diventano sempre più complessi ed «oscuri», lo stesso mercato sta subendo notevoli stravolgimenti imposti dalle macchine. Oggi chi domina il luogo di scambio è chi possiede gli strumenti tecnologici che gli permettono di assumere una posizione dominante nei confronti di chi acquista. I complessi ed indecifrabili algoritmi che compongono i contratti conclusi su Internet pongono nuove ed ulteriori problematiche di tutela per cyber consumatore.