Al momento tuttavia non c’è alcuna certezza; per questo motivo è consigliabile, qualora si posseggano i requisiti richiesti, presentare la domanda subito, usufruendo altresì della finestra temporale con scadenza fissata al 15 luglio 2024.
L'APE sociale è un'indennità, a carico dello Stato ed erogata dall’INPS, di cui possono beneficiare determinate categorie di lavoratori, con l’obiettivo di accompagnarli al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Tale misura previdenziale è prevista per le categorie di lavoratori elencate dalla legge e ritenute meritevoli di particolare tutela.
L’accesso al beneficio è subordinato ad alcuni requisiti, tra cui uno anagrafico, ovvero il raggiungimento di 63 anni e 5 mesi di età, nonché un requisito contributivo, diverso a seconda delle categorie. La misura dell'indennità è pari a un massimo di 1.500 euro lordi.
La concessione dell'APE sociale è, inoltre, subordinata alla cessazione dell'attività lavorativa e non spetta a coloro che siano già titolari di un trattamento pensionistico diretto.
Più nel dettaglio, possono beneficiare dell’APE Sociale coloro che hanno compiuto, o compiranno entro il 31 dicembre, 63 anni e 5 mesi (contro i 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia) e che appartengono a una delle seguenti categorie di lavoratori iscritti all’INPS, inclusi quelli in gestione separata:
- disoccupati a causa di licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale nell'ambito di un licenziamento economico o fine di un contratto a termine, purché abbiano lavorato come dipendenti per almeno 18 mesi nei 36 mesi precedenti la fine del rapporto di lavoro e abbiano terminato di percepire l'indennità di disoccupazione da almeno tre mesi (Naspi, Dis-Coll);
- caregiver che assistono da almeno sei mesi il coniuge, una persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave ai sensi della Legge 104, oppure parenti di secondo grado conviventi se i genitori o il coniuge della persona disabile hanno superato i 70 anni, sono affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o assenti;
- invalidi civili con almeno il 74% di invalidità;
- lavoratori impiegati in attività gravose, per almeno 7 degli ultimi 10 anni o almeno 6 degli ultimi 7 anni in modo continuativo.
Per accedere al beneficio, è necessario cessare qualsiasi attività lavorativa subordinata, autonoma o parasubordinata, svolta in Italia o all'estero.
Inoltre, non bisogna essere titolari di una pensione diretta ed è richiesto un minimo di 30 anni di contributi e una pensione di vecchiaia non inferiore a 1,5 volte l’importo della pensione minima INPS.
Alle lavoratrici madri è, poi, concesso uno sconto di un anno sui requisiti contributivi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni.
Nel 2024 è stato però introdotto un nuovo vincolo, per cui il reddito da lavoro dipendente o autonomo non può superare il tetto dei 5.000 euro annui. Per calcolare questa soglia, si considerano i redditi percepiti nell'anno solare di accesso all’APE, includendo quelli precedenti al mese di decorrenza e successivi al raggiungimento dei 67 anni.
Per ottenere l’APE Sociale è necessario presentare due domande distinte in tempi differenti.
La prima è per il riconoscimento del diritto da parte dell’INPS, che risponderà con l’esito positivo e l’indicazione della prima decorrenza utile, o con un differimento della decorrenza in caso di insufficienza delle risorse finanziarie. Se la domanda viene rigettata, l’INPS fornirà le dovute motivazioni a sostegno della propria decisione.
Se la risposta è positiva, il beneficiario può presentare la seconda domanda, quella di liquidazione del trattamento, la quale non ha un termine specifico. La domanda di accesso alla prestazione può essere presentata contestualmente a quella di certificazione del diritto se si possiedono già tutti i requisiti, inclusa la cessazione dell’attività lavorativa, per non perdere ratei di trattamenti.
L’indennità sarà erogata dal mese successivo alla presentazione della domanda e l’importo massimo rimane di 1.500 euro lordi mensili, senza tredicesima o rivalutazione.
La scadenza per presentare la domanda di riconoscimento del diritto all’APE Sociale è il 15 luglio. È comunque possibile inviare la domanda anche dopo questa data, non oltre il termine del 30 novembre, ma l’accoglimento sarà subordinato alla disponibilità di risorse residue sufficienti.