Tra le novità, sono previste agevolazioni per gli eredi più giovani. Gli under 26 potranno utilizzare le somme dell’attivo ereditario per pagare imposte di bollo, catastali e ipotecarie. Le banche dovranno liberare immediatamente queste somme, facilitando il versamento delle imposte da parte dei giovani eredi.
Una delle principali novità riguarda l’imposta di successione e quella di registro: sarà introdotta una modalità di autoliquidazione. Il decreto conferma che l’imposta deve essere pagata autonomamente entro 90 giorni dalla dichiarazione di successione. L’imposta autoliquidata diventa quindi l’imposta principale, mentre eventuali interventi di rettifica assumeranno la natura di imposta complementare.
Un’altra novità riguarda la presentazione delle dichiarazioni di successione, che dovrà avvenire esclusivamente online entro 12 mesi dall’apertura della successione. In alternativa, solo per i residenti all’estero, sarà possibile inviare la documentazione tramite raccomandata.
Anche la compilazione delle dichiarazioni di successione sarà semplificata. Non sarà più necessario indicare gli atti di alienazione degli ultimi sei mesi, né allegare gli estratti catastali degli immobili inclusi nella successione. Sarà eliminato anche l’obbligo di allegare i certificati dei pubblici registri relativi a navi e aeromobili.
Il decreto introduce novità anche in materia di trasferimenti aziendali tra familiari. Quando le quote o le azioni di un'azienda vengono trasferite a coniugi o discendenti, tali operazioni saranno esenti da imposte a condizione che garantiscano il controllo di diritto della società o che il controllo già sussista. Tuttavia, affinché l’esenzione rimanga valida, è necessario che il controllo venga mantenuto per almeno 5 anni.
Con riferimento ai trust, la tassazione verrà applicata solo quando beni e diritti saranno effettivamente trasferiti ai beneficiari. Tuttavia, è prevista una tassazione anticipata al momento della dichiarazione di successione o quando i beni vengono trasferiti nel trust. In tal caso, non vi sarà ulteriore tassazione quando i beni verranno effettivamente trasferiti ai beneficiari.
Per quanto riguarda l’imposta di registro, il decreto modifica i coefficienti da applicare alle rendite vitalizie quando il tasso di interesse è pari o inferiore allo 0,1%. In particolare, si applicheranno i coefficienti previsti dal Decreto MEF n. 302 del 30 dicembre 2015, per garantire un calcolo equo in presenza di tassi d’interesse molto bassi.
Infine, dal 1° gennaio 2025, il pagamento dell’imposta di bollo per atti soggetti a registrazione entro scadenze prefissate dovrà essere effettuato tramite modello F24, permettendo così anche la compensazione.
Inoltre, l’introduzione della dichiarazione integrativa per l’imposta di bollo consentirà ai contribuenti di correggere eventuali errori od omissioni con maggiore facilità.