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Regalare denaro con bonifico bancario, senza il notaio rischi di dover restituire i soldi: ecco la nuova sentenza

Regalare denaro con bonifico bancario, senza il notaio rischi di dover restituire i soldi: ecco la nuova sentenza
Una recente pronuncia del Tribunale di Livorno, richiamando le Sezioni Unite della Cassazione, ricorda che, quando l’importo di un regalo tramite bonifico non è “modico”, si tratta di donazione diretta che, senza atto notarile, può essere dichiarata nulla e la somma richiesta indietro. Ecco tutti i dettagli
Molti atti di generosità quotidiana - il genitore che anticipa l’acconto della casa al figlio, il nonno che paga l’università, o il partner che estingue un debito dell’altro - sono compiuti nella convinzione che un bonifico sia sufficiente. In realtà, il diritto distingue tra diverse fattispecie giuridiche: donazione, prestito, pagamento diretto a terzi. Una recente sentenza del Tribunale di Livorno ha, però, stabilito che il semplice trasferimento di denaro da conto a conto non è automaticamente uno scambio informale: se l’importo incide in modo apprezzabile sul patrimonio di chi versa i soldi, quel trasferimento è qualificato come donazione diretta e soggetto alle regole più severe previste dall’ art. 782 del c.c..
Se manca la forma prescritta, si parla di nullità e la somma potrebbe dover essere restituita, perché considerata un pagamento non dovuto. Ciò significa che la buona fede e l’affetto non bastano davanti alla legge: il contesto patrimoniale del donante e la forma dell’atto sono elementi decisivi.
Il caso del Tribunale di Livorno
Nel caso deciso con la sentenza n. 504 del 9 giugno 2025 del Tribunale di Livorno, il donante aveva un conto corrente con saldo negativo superiore a 10.000 euro e il bonifico aveva un peso patrimoniale significativo (circa un terzo della sua esposizione). Per i giudici, quella somma non poteva essere considerata di "modico valore"; la valutazione della modicità non è misurata da una cifra fissa, ma dalla situazione economica del donante al momento del trasferimento: redditi, beni, debiti, risultati bancari.
Perciò, non avendo l’atto la forma solenne richiesta (atto pubblico davanti a notaio e due testimoni), la donazione è stata dichiarata nulla e la somma è stata restituita come indebito oggettivo. Non si tratta, quindi, solo di una questione tra chi ha donato e chi ha ricevuto, ma può diventare materia di contenzioso ereditario, con effetti pesanti su divisioni e successioni. Gli altri eredi, infatti, possono chiedere che quelle somme rientrino nell’asse ereditario se dimostrano che la “donazione” era nulla.
Perché un bonifico non è una "donazione indiretta": la svolta delle Sezioni Unite
Fino ad oggi, molti consideravano il bonifico "donazione indiretta" (quindi esente dall’atto pubblico). Ma le Sezioni Unite della Cassazione, con la storica decisione n. 18725/2017, hanno chiarito la distinzione: il bonifico è una donazione diretta ad esecuzione indiretta, cioè la volontà del donante è trasferire un patrimonio al beneficiario (donazione diretta), ma l’operazione avviene tramite un intermediario (la banca: da qui "esecuzione indiretta").
Questa riclassificazione ha effetti pratici enormi: essendo donazione diretta, secondo l’art. 782 c.c., se non è modica ricade nell’obbligo di forma dell’atto pubblico, e la mancanza di questo produce nullità. Ci sono, però, casi in cui si resta nell’alveo della donazione indiretta: per esempio, se il genitore paga direttamente il venditore dell’immobile per conto del figlio, o se il bonifico è fatto con causale chiara che giustifica il pagamento di un bene determinato (l’acquisto di un’auto, il saldo di una casa) e non trasferisce denaro libero al beneficiario. In questi casi l’oggetto della liberalità è il bene (non il denaro) e non serve il notaio. Ma la regola è chiara: il trasferimento libero di denaro è per legge equiparato, spesso, a una donazione diretta e va valutato alla luce della modicità.
Come evitare che un regalo diventi un debito da restituire
Per somme irrilevanti rispetto al tuo patrimonio (i cosiddetti regali "di modico valore"), il bonifico resta sicuro. Se, invece. l’importo è importante o potrebbe incidere in modo apprezzabile sui tuoi conti, esistono strade concrete per metterti al riparo. La prima è stipulare un atto pubblico davanti al notaio (con due testimoni): costa, ma offre la certezza che la donazione non potrà essere annullata per vizio di forma.
Un’altra alternativa pratica è compiere una donazione indiretta reale: pagare direttamente il venditore dell’immobile o dell’auto, oppure effettuare il bonifico con una causale inequivocabile, che indica il pagamento di una specifica spesa.
Un’altra via è redigere un contratto di prestito chiaro con rimborso scritto: così non si tratta di donazione, ma di debito che il beneficiario dovrà restituire secondo i termini concordati. In ogni caso, quando si tratta di somme rilevanti, è consigliabile parlane con un notaio o un avvocato prima di trasferire i soldi.


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