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Pignoramento della casa, novità dalla Cassazione, ecco quando il Fisco non può pignorarla: tutte i casi e le condizioni

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Pignoramento della casa, novità dalla Cassazione, ecco quando il Fisco non può pignorarla: tutte i casi e le condizioni
Scopri sotto quali condizioni la tua casa è protetta dal Fisco e quando invece può essere messa all'asta
Per chi ha un debito con il Fisco, una delle preoccupazioni maggiori potrebbe essere quella di perdere la casa. La buona notizia è che, in determinati casi, la legge protegge l’abitazione principale dal pignoramento, soprattutto quando il debito è con il Fisco. Questa protezione è stata introdotta dal "Decreto del Fare" (D.L. n. 69/2013) e confermata dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 32759 del 16 dicembre 2024.
Il Fisco, in pratica, non può pignorare la casa se questa è l'unica che si possiede e se si utilizza come residenza principale. In altre parole, se la casa è quella in cui si vive stabilmente e non si possiedono altri immobili, si ha una protezione legale contro il pignoramento.
Inoltre, la casa deve essere di una categoria catastale che non rientra tra quelle di lusso, come ville o castelli. Infine, per beneficiare di questa protezione, il debito con l'Erario non deve superare i 120.000 euro. Se tutte queste condizioni sono rispettate, il Fisco non può pignorare la casa.
La protezione non riguarda solo nuovi procedimenti, ma si applica anche a quelli già in corso. Se ti trovi in una situazione di pignoramento, ma la tua casa soddisfa queste condizioni, puoi fare valere il principio dell’impignorabilità anche dopo che il procedimento è stato avviato.
Differenza tra pignoramento del Fisco e delle banche
Anche se la legge protegge la tua prima casa dal pignoramento del Fisco, questa protezione non si estende ai debiti con banche o altre entità private. Se hai un mutuo con una banca, per esempio, e non riesci a pagare, la banca può pignorare la tua casa, anche se si tratta della tua abitazione principale. La protezione contro il pignoramento della prima casa vale solo per i debiti con il Fisco, e non si applica in caso di insolvenza verso creditori privati.
Cos'è il pignoramento e come funziona
Il pignoramento è una procedura legale che consente al creditore di aggredire uno o più beni del debitore per recuperare il denaro che gli è dovuto. Se non si paga il debito, il creditore può avviare il procedimento di pignoramento, ma solo se ha un titolo esecutivo che dimostri l’esistenza del debito, come una sentenza del tribunale o un decreto ingiuntivo. Dopo aver notificato un atto di precetto al debitore, se questi non salda entro 10 giorni, il creditore può procedere con il pignoramento dell'immobile, che verrà messo all'asta per soddisfare il suo credito.
Quando il Fisco può iscrivere un'ipoteca sulla prima casa
Anche se la casa non può essere pignorata direttamente, il Fisco ha comunque la possibilità di iscrivere un'ipoteca su di essa se si ha un debito superiore a 20.000 euro. In pratica, l’iscrizione dell’ipoteca significa che il Fisco ha un diritto di garanzia sull'immobile, ma non può ancora venderlo. Solo se il debito non viene saldato, l’ipoteca può portare a un’eventuale vendita della casa. Se, invece, viene saldato il debito, l’ipoteca verrà cancellata.
I casi in cui il Fisco può pignorare la prima casa
Se non viene rispettato uno dei requisiti previsti dalla legge, il Fisco può procedere con il pignoramento. Per esempio, se si possiede più di un immobile, se il debito con l’Erario supera i 120.000 euro o se non si accetta di rateizzare il debito, la protezione della prima casa non si applica e l'abitazione può essere messa all’asta.
In caso di proposta di rateizzazione del debito, il Fisco è obbligato a offrire questa possibilità prima di procedere con il pignoramento. Se si rifiuta l’opzione della rateizzazione, il pignoramento può comunque essere avviato.


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