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Pensione anticipata, nuova stretta in arrivo con finestre di accesso più lunghe e meno retribuite: ecco tutte le novità

Pensione anticipata, nuova stretta in arrivo con finestre di accesso più lunghe e meno retribuite: ecco tutte le novità
Il Governo sta pensando di allungare le finestre per le pensioni anticipate, per ridurre il carico fiscale. Vediamo tutte le novità in arrivo
In arrivo una stretta verso le pensioni anticipate. Il Governo Meloni, infatti, a causa del fenomeno del calo demografico in Italia, combinato con l’esigenza di riformare un sistema pensionistico che ormai è considerato insostenibile dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sta spingendo l’esecutivo verso l’adozione di alcune restrizioni in materia di pensioni anticipate.
Contrariamente agli slogan elettorali, il Governo punta a far sì che i cittadini continuino a svolgere un’attività lavorativa il più a lungo possibile, evitando l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, che comporterebbe il sorgere di un onere economico per lo Stato, il quale dovrebbe garantire loro una pensione. Per concretizzare questo obiettivo, si sta considerando di estendere, nella prossima Legge di Bilancio, le finestre di accesso alle pensioni anticipate, che si basano sui contributi accumulati. In particolare, si pensa ad aumenti da 3 mesi a 6-7 mesi, per chi ha versato 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne).

L'estensione del periodo di attesa per le pensioni anticipate non sarebbe una novità per il governo di Giorgia Meloni, poiché già quest’anno è stato realizzato un aumento per Quota 103. Più precisamente, il periodo è stato esteso da 3 a 7 mesi per i lavoratori del settore privato e da 6 a 9 mesi per quelli del settore pubblico.
Tuttavia, le trattative relative all’introduzione della nuova Legge di Bilancio stanno portando nuovamente alla ribalta la questione relativa all’allungamento delle finestre anche per le pensioni anticipate ordinarie, per cui, come menzionato, il periodo di attesa potrebbe essere prolungato da 3 mesi a 6-7 mesi. Questo significa che chi è vicino alla pensione potrebbe accedervi anticipatamente solo dopo aver accumulato 43 anni e 4 mesi di contributi (con estensione a 6 mesi) o 43 anni e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 4 mesi per le donne, se il periodo di estensione fosse di 7 mesi.

Questo cambiamento aiuterebbe a ristabilire l'equilibrio rispetto a Quota 103 che, invece, consente di andare in pensione anticipatamente con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati. Un aumento del periodo di attesa renderebbe l’uscita anticipata dal lavoro più difficile e meno vantaggiosa. Infatti, la pensione anticipata implica l'applicazione del metodo di ricalcolo contributivo, che spesso riduce l'ammontare della pensione.
Inoltre, secondo le notizie fornite dall'Ansa, pare che il Governo abbia deciso di non applicare la formula del calcolo contributivo anche alle pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall'età. Sebbene questo approccio possa generare un risparmio significativo per le finanze statali, comporterebbe anche un forte conflitto con sindacati, lavoratori e, soprattutto, con gli elettori dei partiti di maggioranza.

Inoltre, entro il 31 dicembre 2024 scadranno quattro misure rilevanti per il sistema pensionistico italiano: Ape sociale, Opzione donna, Quota 103 e l’aumento delle pensioni minime.
Su questi temi, la maggioranza deve trovare un compromesso che - allo stato - sembra piuttosto difficile, considerando le promesse fatte ai cittadini. Giorgetti spinge per un inasprimento delle condizioni per le pensioni anticipate, ma questa proposta non è completamente gradita al leader del suo partito Matteo Salvini, che preferirebbe un maggiore incentivo alla previdenza privata. Anche Forza Italia ha intenzione di esprimere la propria opinione, ritornando sul tema dell’aumento delle pensioni minime.


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