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Pensione anticipata flessibile 2024, al via le domande per andare in pensione prima: ecco le novità INPS e cosa fare

Pensione anticipata flessibile 2024, al via le domande per andare in pensione prima: ecco le novità INPS e cosa fare
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) dà il via libera alla presentazione delle domande “quota 103”, ovvero le domande per la pensione anticipata flessibile 2024. Scopriamo come accedervi
Si chiama pensione anticipata flessibile e con essa puoi andare in pensione a 61 anni di età e 41 anni di contributi.
Andiamo con ordine e vediamo innanzitutto che cos’è, quali sono i requisiti richiesti e come si calcola la rata pensionistica. Subito dopo ci soffermeremo su come e quando presentare la domanda.

Che cos’è la Pensione Anticipata Flessibile 2024
La pensione anticipata flessibile, nota anche come "pensione Quota 103", consente di incrociare le braccia dal lavoro a 62 anni di età, invece dei 67 previsti dalla Legge Fornero, con 41 anni di contributi; da qui il nome breve “quota 103” (62+41=103).
Questo regime, introdotto dalla Legge di Bilancio 2023, è stato confermato anche nel 2024, con alcune modifiche, ed è attivo dal 1° gennaio 2024.

Requisiti per accedere e calcolo della rata
Possono accedere a questo regime pensionistico i lavoratori pubblici o privati che hanno 62 anni e una contribuzione di almeno 41 anni entro il 31 dicembre 2024.
Sono inclusi i lavoratori dello Spettacolo in base alle disposizioni specifiche previste dalla Legge 23 luglio 2021, n. 106.
Non possono accedere invece le seguenti categorie:
  • il personale delle Forze militari;
  • il personale delle Forze di polizia;
  • il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;
  • il Corpo nazionale della Guardia di finanza.

Per il calcolo dei 41 anni di contribuzione non si applica più, come in passato, il sistema misto, cioè retributivo sulle anzianità acquisite sino al 31 dicembre 1995 e contributivo per quelle successive, bensì il sistema interamente contributivo. Lo stesso sistema che, in altri termini, si applica anche per “opzione donna”.

Per il perfezionamento del requisito contributivo, è considerata la contribuzione versata o accreditata, a qualsiasi titolo, dagli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO), alle forme esclusive e sostitutive gestite dall’INPS, alla Gestione separata.

Non è possibile, invece, utilizzare la contribuzione delle gestioni non amministrate dall’INPS, come ad esempio Fondo Clero, casse dei liberi professionisti ed Enasarco.

Se la pensione viene liquidata dall’Assicurazione generale obbligatoria (AGO), viene considerata tutta la contribuzione figurativa, compresa quella accreditata per periodi di malattia e disoccupazione o equiparati.

La misura della rendita è calcolata, come abbiamo detto, con le regole del sistema contributivo. Vengono dunque considerati: la retribuzione annua, i contributi accantonati (montante), il coefficiente di trasformazione in base all'età del lavoratore e conseguente attesa di vita.
Ma, in ogni caso, la rata pensionistica non potrà eccedere la soglia di quattro volte (e non più cinque) il trattamento minimo Inps, cioè 2.394,44€ lordi al mese.
Perché questa cifra? Perché nel 2024 il trattamento minimo è stato fissato in misura pari a 598,61€.
Questo ovviamente sino al raggiungimento dei requisiti "ordinari" previsti dalla c.d. Legge Fornero per la pensione di vecchiaia. Vale dire sino all'età di 67 anni.

Come e quando presentare la domanda
La domanda si presenta telematicamente all'INPS tramite SPID, CNS, CIE, o attraverso il Contact Center INPS. Gli Istituti di Patronato riconosciuti possono, come sempre, fornire supporto.
Per il 2024, le finestre pensionistiche variano da 7 a 9 mesi a seconda del tipo di lavoro e gestione:
  • per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati e lavoratori autonomi: il trattamento decorre dopo sette mesi dalla maturazione dei requisiti previsti;
  • per i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni: il diritto decorre dopo nove mesi dalla data di maturazione dei requisiti.
Attenzione! La nuova procedura andrà utilizzata solo dai lavoratori che maturano i requisiti di 62 anni e 41 anni di contributi tra il 1° gennaio 2024 ed il 31 dicembre 2024.
Chi, infatti, ha raggiunto i requisiti al 31 dicembre 2023 mantiene le precedenti regole (calcolo misto, tetto di importo a cinque volte il trattamento minimo Inps e finestre mobili di tre mesi o sei mesi se dipendenti pubblici), ancorché la domanda sia presentata nel 2024.


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