Parcheggiare in maniera abusiva in un parcheggio condominiale, secondo la Cassazione, costituisce violazione di domicilio. Inoltre, il regolamento condominiale può introdurre delle restrizioni per i condomini, e contro i non condomini è possibile intervenire legalmente: vediamo però a quali condizioni.
Secondo una recente sentenza della Cassazione penale, la numero 31700 del 20 luglio 2023, parcheggiare abusivamente nel cortile di un condominio senza autorizzazione è considerato un reato. La Cassazione ha chiarito che questa azione costituisce violazione di domicilio, poiché anche gli spazi comuni di un condominio sono inclusi nella definizione di "privata dimora". Infatti, tali spazi, pur essendo condivisi da più persone, non sono accessibili al pubblico e sono protetti dall’art. 614 del c.p..
Oltre alla violazione di domicilio, la Corte ha ritenuto che il parcheggio abusivo costituisca anche il reato di invasione di terreni ed edifici. Questa interpretazione è stata considerata innovativa, poiché la giurisprudenza precedente considerava tale reato applicabile solo in casi di occupazioni prolungate nel tempo. La sentenza ha confermato la condanna di un uomo che aveva ripetutamente parcheggiato nel cortile di un condominio senza il consenso dei proprietari, nonostante gli avvertimenti ricevuti.
Quando si verifica la violazione di domicilio?
Il reato di violazione di domicilio si verifica quando una persona entra in un’area privata contro la volontà del proprietario o di chi ha il diritto di escluderla. Questo vale per tutte le proprietà private, inclusi giardini, garage, soffitte, ingressi e cortili condominiali.
Anche se l'area è di proprietà comune, come nel caso di un condominio, l'accesso non autorizzato costituisce violazione, soprattutto se delimitato da cancelli o recinzioni. La Cassazione ha inoltre stabilito che il reato si applica non solo alle abitazioni, ma anche a luoghi destinati ad attività lavorative o professionali (Cassazione 31345/17).
Anche se il cortile è condiviso da più persone, ogni condomino ha il diritto di escludere terzi non autorizzati (Cassazione penale, sentenza n. 7279/78).
E se il parcheggio condominiale è accessibile liberamente?
Se il parcheggio condominiale non è chiuso da barriere, la situazione può apparire diversa. Tuttavia, è responsabilità dell’amministratore condominiale segnalare chiaramente che si tratta di un'area privata, utilizzando cartelli o avvisi ben visibili. In tal caso, la violazione di domicilio può essere comunque contestata, in quanto l'invasore deve essere consapevole che l'area non è pubblica. La presenza di segnaletica può eliminare la possibilità di giustificarsi per buona fede.
Ricordiamo, inoltre, che se un estraneo parcheggia nel cortile del condominio, non è possibile chiamare direttamente le forze dell’ordine per la rimozione del veicolo. La soluzione più immediata e appropriata è contattare il proprietario del veicolo e richiederne la rimozione o, se necessario, avviare un’azione civile.
Ospiti e familiari possono parcheggiare nel condominio?
In linea generale, gli ospiti o i familiari dei condomini possono parcheggiare temporaneamente, a meno che il regolamento condominiale o una delibera dell’assemblea condominiale lo vietino. Tuttavia, nessun condomino può occupare tanto spazio da impedire ad altri condomini di usare adeguatamente le aree comuni. Questo significa che una famiglia non può utilizzare più posti auto se ciò limita il diritto degli altri condomini di fare lo stesso.