La Legge Delega insegue il triplice obiettivo di incrementarne l’efficienza, di modificare la disciplina degli strumenti di a.d.r. e di razionalizzare i procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché di esecuzione forzata.
Ma quali sono le novità che nello specifico interesseranno il processo civile?
Per rispondere nel dettaglio a tale quesito sarà necessario attendere i decreti attuativi, ma già si può dire che la linea guida sarà quella della massima semplificazione, volta a ridurre del 40% le tempistiche dei processi.
Sotto questo punto di vista, infatti, saranno introdotte in via generale misure come le seguenti:
- introduzione permanente delle innovazioni telematiche cui si è fatto ricorso per la gestione del rito durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19 (es. udienze da remoto e udienze a trattazione scritta);
- soppressione di alcune udienze prive di una specifica utilità, come l’udienza di precisazione delle conclusioni;
- previsione del calendario esatto dello svolgimento della causa da stabilire alla prima udienza;
- introduzione di termini intermedi, dopo gli atti introduttivi, per definizione delle domande e la proposizione di eccezioni e richieste di prova.
Verranno inoltre ridotte le ipotesi di sospensione della sentenza di primo grado.
Per ciò che attiene invece il ricorso in Cassazione, sarà introdotta la possibilità per lo stesso giudice di investire la Suprema Corte, in via pregiudiziale, per le questioni nuove, di puro diritto e di particolare importanza per le quali appare opportuno un intervento nomofilattico.
Anche la disciplina del processo esecutivo subirà poi delle modifiche nell’ottica della semplificazione, tra le quali l’introduzione della possibilità per il debitore di procedere egli stesso alla vendita dell’immobile.
Quanto poi al secondo obiettivo della riforma, quello della razionalizzazione della disciplina dei riti alternativi al contenzioso per la soluzione della lite, va segnalato che la riforma mirerà ad incentivare il ricorso a strumenti quali:
- mediazione civile, tramite il riconoscimento del gratuito patrocinio e di incentivi fiscali;
- negoziazione assistita, estesa anche alle controversie in materia di lavoro e affidamento e mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio;
- arbitrato, tramite potenziamento delle garanzie di imparzialità degli arbitri.
Saranno inoltre introdotte delle misure per rendere più rapido ed effettivo l’intervento del giudice in caso di violenza contro le donne e contro i minori.
Esaminate le principali novità della riforma c.d. Cartabia, può segnalarsi che essa rappresentava l’ultimo degli impegni relativi alla riforma della giustizia presi dal Governo con l’Unione Europea ai fini dell’ottenimento dei fondi del Pnnr.