I delitti contro la
libertà personale sono posti a tutela della
libertà di movimento e di spostamento, che solo lo Stato, per mezzo dei suoi organi giurisdizionali, può limitare. La libertà personale rappresenta un
diritto inviolabile ai sensi dell'articolo
13 della Costituzione, prevedendosi all'uopo la riserva assoluta di
legge.
La norma in oggetto punisce infatti il mancato rispetto, da parte del
pubblico ufficiale, della riserva di legge in tema di
arresto (art.
380).
Inoltre tale delitto, così come quello di perquisizione arbitraria (art.
609), richiede per la sua configurazione l'
abuso di potere, rientrando tra le ipotesi di di reato ad illiceità o
antigiuridicità speciale.
Di conseguenza, l'abuso o l'arbitrarietà dell'atto compiuto, oltre ad essere parte integrante del fatto di reato, condiziona anche la sussistenza del
dolo, che consiste nella coscienza e volontà dell'abuso delle proprie funzioni.
Mentre il
sequestro di persona richiede la volontà del soggetto agente di tenere la persona nella sfera del proprio dominio, l'arresto illegale o arbitrario è diretto a mettere il soggetto passivo nelle disponibilità dell'autorità competente, pur difettandone i presupposti.
///SPIEGAZIONE ESTESA
Commette un arresto illegale il
pubblico ufficiale che, volontariamente, esegua un
arresto nella consapevolezza di
abusare dei
poteri inerenti alle proprie funzioni, con lo scopo di mettere o tenere l'arrestato a disposizione dell'Autorità competente.
Si tratta di un
reato proprio, in quanto soggetto attivo può essere soltanto un
pubblico ufficiale. Ciò comporta necessariamente che, qualora si tratti, invece, di una
persona incaricata di un pubblico servizio o esercente un
servizio di pubblica necessità, non si possa parlare di arresto illegale, trattandosi, piuttosto, di un'ipotesi di sequestro di persona
ex art.
605 c.p.
Va, altresì, evidenziato che, nel caso in cui un
privato proceda ad un
arresto nei casi consentiti dall'art.
383 c.p.p., esso è considerato un pubblico ufficiale e, dunque, qualora ecceda nei poteri concessigli dalla legge, si rende colpevole del delitto di arresto illegale.
La norma in esame punisce, dunque, il mancato rispetto, da parte del pubblico ufficiale, della riserva di legge in materia di arresto. Alla luce di ciò la
condotta tipica consiste necessariamente negli atti con cui un pubblico ufficiale proceda all'
arresto di una persona,
abusando dei
poteri attribuitigli in ragione della propria funzione. È, pertanto, necessario, per la configurazione di tale delitto, un
abuso di potere, il quale costituisce il mezzo usato per procedere all'arresto. Detto abuso si può concretizzare sia nell'agire al di fuori dei poteri attribuiti dalla legge o dei casi da essa previsti, sia tramite un eccesso di competenza, sia, ancora, non osservando le modalità prescritte dal legislatore.
Se, tuttavia, l'abuso avviene nell'esercizio di un
potere discrezionale e per raggiungere un
fine legittimo, esso
non è
punibile penalmente.
Oggetto materiale del reato è la
persona che subisce l'arresto illegale e su cui, quindi, ricade la condotta criminosa dell'agente.
L'
evento tipico è rappresentato dalla
restrizione nella vita di relazione del soggetto che subisce l'arresto illegittimo. Il reato si considera, dunque,
consumato nel momento in cui venga posto in essere l'
arresto, realizzando, in tal modo, una
lesione della
libertà personale altrui.
Si ritiene
configurabile il
tentativo.
L'arresto illegale costituisce un'ipotesi di
reato permanente, presupponendo il protrarsi della condotta antigiuridica per un ragionevole lasso di tempo.
Ai fini dell'integrazione del reato in esame è sufficiente che sussista, in capo al soggetto agente, il
dolo generico, quale coscienza e volontà di eseguire un arresto abusando dei poteri inerenti alla proprie funzioni di pubblico ufficiale. L'
errore sulle circostanze che legittimano l'arresto, cadendo sul fatto, ha effetto scusante.
Il delitto di arresto illegale, pur essendo accomunato al
sequestro di persona, di cui all'art.
605 c.p., dal fatto di privare un soggetto della propria libertà personale, si
differenzia da quest'ultimo per l'
elemento soggettivo: si ha, infatti, un
sequestro di persona qualora l'agente sia mosso dalla volontà di tenere la persona offesa all'interno del suo privato dominio; si ha, invece, un
arresto illegale, nel caso in cui l'agente, seppur illegalmente, voglia mettere la persona offesa a disposizione dell'Autorità competente.
///FINE SPIEGAZIONE ESTESA