AUTORE:
Antonio Carlucci
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Napoli - Federico II
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La presente analisi è finalizzata allo studio della disciplina dei titoli minerari, i quali, ai sensi del dettato normativo, sono alla base delle operazioni di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Viene analizzato, in primo luogo, il patrimonio indisponibile dello Stato, nel quale rientrano i giacimenti di idrocarburi, con una particolare attenzione sulla possibilità di concedere ad imprese private le attività di ricerca e sfruttamento, nel rispetto di stringenti obblighi a cui è tenuto il concessionario. La figura dei titoli minerari appare fondamentale in tutto l’upstream partendo dalle iniziali fasi di estrazione sino alla gestione delle risorse. Un ruolo centrale nell’elaborato è assunto dalla tematica ambientale e dalle stringenti regole da rispettare in merito.
Si parte, difatti, dall’evoluzione normativa della disciplina ambientale includendo diversi casi che hanno portato a modifiche legislative, volte a limitare i rischi connessi da queste attività. Viene trattata accuratamente la V.I.A., procedura amministrativa volta a valutare l’impatto ambientale di ogni singola attività svolta in materia, la quale si conclude con un provvedimento vincolante ai fini dell’autorizzazione.
Altra questione scrupolosamente analizzata è quella relativa alle royalties, ossia il compenso riconosciuto dal concessionario al proprietario di un bene. Le royalties, derivanti dalle attività estrattive e petrolifere, hanno assunto nel corso degli anni un ruolo sempre più importante per l’economia nazionale e locale tanto che, nell’analisi dell’evoluzione normativa riguardo la gestione delle risorse, emerge il ruolo centrale riconosciuto agli enti locali, nonchè la necessaria collaborazione tra questi ultimi, lo Stato e le regioni. La parte finale del lavoro è volta ad inquadrare concretamente ciò che si è analizzato guardando ad un territorio, particolarmente vicino a chi scrive, fortemente interessato da queste tematiche, la Basilicata.
Si analizza l’evoluzione estrattiva che ha portato alla realizzazione del più grande giacimento di petrolio e gas naturale d’Europa e gli ingenti ricavi legati alle attività estrattive che, tuttavia, non hanno portato alla crescita economica prospettata per la popolazione. Viene infine esaminato il caso COVA e le recenti vicende giudiziarie legate al mancato rispetto delle normative ambientali, le quali fanno porre dei dubbi sulla effettiva convenienza per la popolazione delle attività estrattive.
Vengono analizzate le recenti intese tra la regione, le compagnie petrolifere, lo Stato e gli enti locali volte a sfruttare correttamente e con adeguato profitto questa ricchezza petrolifera con l’obiettivo di garantire un maggiore monitoraggio e controllo ambientale.
Si parte, difatti, dall’evoluzione normativa della disciplina ambientale includendo diversi casi che hanno portato a modifiche legislative, volte a limitare i rischi connessi da queste attività. Viene trattata accuratamente la V.I.A., procedura amministrativa volta a valutare l’impatto ambientale di ogni singola attività svolta in materia, la quale si conclude con un provvedimento vincolante ai fini dell’autorizzazione.
Altra questione scrupolosamente analizzata è quella relativa alle royalties, ossia il compenso riconosciuto dal concessionario al proprietario di un bene. Le royalties, derivanti dalle attività estrattive e petrolifere, hanno assunto nel corso degli anni un ruolo sempre più importante per l’economia nazionale e locale tanto che, nell’analisi dell’evoluzione normativa riguardo la gestione delle risorse, emerge il ruolo centrale riconosciuto agli enti locali, nonchè la necessaria collaborazione tra questi ultimi, lo Stato e le regioni. La parte finale del lavoro è volta ad inquadrare concretamente ciò che si è analizzato guardando ad un territorio, particolarmente vicino a chi scrive, fortemente interessato da queste tematiche, la Basilicata.
Si analizza l’evoluzione estrattiva che ha portato alla realizzazione del più grande giacimento di petrolio e gas naturale d’Europa e gli ingenti ricavi legati alle attività estrattive che, tuttavia, non hanno portato alla crescita economica prospettata per la popolazione. Viene infine esaminato il caso COVA e le recenti vicende giudiziarie legate al mancato rispetto delle normative ambientali, le quali fanno porre dei dubbi sulla effettiva convenienza per la popolazione delle attività estrattive.
Vengono analizzate le recenti intese tra la regione, le compagnie petrolifere, lo Stato e gli enti locali volte a sfruttare correttamente e con adeguato profitto questa ricchezza petrolifera con l’obiettivo di garantire un maggiore monitoraggio e controllo ambientale.