AUTORE:
Ascanio Burattini
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi Roma Tre
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
I recenti sviluppi tecnologici in materia di intelligenza artificiale stanno rivoluzionando numerosi ambiti e settori. Le rivoluzioni industriali in passato hanno cambiato notevolmente gli assetti sociali ed economici, i cui interessi dei diversi operatori hanno spesso finito per collidere con il conseguente e necessario intervento del diritto.
La necessità di intervento del diritto è sempre più presente nel mondo dell’intelligenza artificiale che sta avendo una crescita esponenziale nel mondo del business e molti operatori economici hanno deciso di adottarla al fine di generare un valore su un periodo di lungo termine.
Da ultimo anche la recente chatbot “ChatGPT”, che sta ormai avendo una diffusione globale su larga scala. L’intelligenza artificiale potrebbe essere in grado di automatizzare tutta una serie di passaggi e procedure interne alla società, al punto di creare maggiore efficienza e redditività nell’attività d’impresa.
La presente ricerca vuole interrogarsi sulla possibilità di adottare tale tecnologia all’interno del massimo organo di gestione della società: il consiglio di amministrazione. È possibile nominare l’intelligenza artificiale come un consulente interno all’organo di gestione? È possibile nominarla come componente o addirittura come unico amministratore? Queste sono solo alcune delle domande a cui si vuole dare una risposta smarcando quelli che sono i principali temi di discussione sul tema: responsabilità, trasparenza e accessibilità, gestione dei dati, limiti in materia di privacy e questioni etiche.
La necessità di intervento del diritto è sempre più presente nel mondo dell’intelligenza artificiale che sta avendo una crescita esponenziale nel mondo del business e molti operatori economici hanno deciso di adottarla al fine di generare un valore su un periodo di lungo termine.
Da ultimo anche la recente chatbot “ChatGPT”, che sta ormai avendo una diffusione globale su larga scala. L’intelligenza artificiale potrebbe essere in grado di automatizzare tutta una serie di passaggi e procedure interne alla società, al punto di creare maggiore efficienza e redditività nell’attività d’impresa.
La presente ricerca vuole interrogarsi sulla possibilità di adottare tale tecnologia all’interno del massimo organo di gestione della società: il consiglio di amministrazione. È possibile nominare l’intelligenza artificiale come un consulente interno all’organo di gestione? È possibile nominarla come componente o addirittura come unico amministratore? Queste sono solo alcune delle domande a cui si vuole dare una risposta smarcando quelli che sono i principali temi di discussione sul tema: responsabilità, trasparenza e accessibilità, gestione dei dati, limiti in materia di privacy e questioni etiche.