Da gennaio 2024 è già stato applicato un aumento all’importo della prestazione in virtù della rivalutazione annua pari al 5,4%. Tuttavia, è possibile anche un ulteriore maggiorazione grazie al c.d. “incremento al milione”.
Che cos’è l’incremento al milione e chi ne ha diritto nel 2024?
Innanzitutto, la legge (L. n. 118 del 1971) stabilisce che l’invalidità civile viene riconosciuta a chi ha una menomazione fisica, intellettiva e/o psichica che causa una permanente incapacità lavorativa non inferiore a un terzo.
Per valutarne la sussistenza, una Commissione medica dell’ASL procederà ad accertamenti medici e clinici. La Commissione può accertare vari livelli di gravità dell’invalidità e, rispetto alla percentuale di invalidità accertata, il soggetto ha diritto a differenti benefici. Quando viene riconosciuta un’invalidità al 100%, si ha diritto alla pensione di inabilità, nel rispetto dei limiti reddituali e di altri requisiti sanitari e amministrativi.
Però, a chi spetta l’incremento della pensione di invalidità nel 2024? E, soprattutto, qual è l’importo di questa maggiorazione?
Come detto, si sta facendo riferimento al c.d. incremento al milione: ossia, una particolare maggiorazione sociale che, tra gli altri, spetta anche agli invalidi totali, ai sordomuti e ai ciechi civili assoluti.
Nello specifico, l’incremento al milione è uno strumento introdotto nel 2002 dalla Legge n. 448/2001 con la finalità di aumentare le pensioni fino a raggiungere il milione delle vecchie lire.
Dunque, con riguardo agli invalidi civili totali, a quali condizioni può essere riconosciuto l’incremento al milione?
Innanzitutto, è ovviamente necessario il requisito sanitario: ossia, il riconoscimento della piena impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa (in pratica, l’accertamento del 100% di invalidità).
Inoltre, occorre aver raggiunto il requisito anagrafico: ossia, aver compiuto 18 anni. In realtà, fino al luglio 2020, per usufruire della maggiorazione, occorreva aver raggiunto il requisito anagrafico dei 60 anni di età. Tuttavia, dopo una sentenza della Corte costituzionale (la pronuncia n. 152/2020), il beneficio spetta a partire dai 18 anni.
Oltre a questi due presupposti, è anche necessario che l’interessato non superi uno specifico limite di reddito.
Infatti, la normativa prevede due soglie reddituali: se il soggetto non supera la prima, ha diritto alla maggiorazione piena; se l’interessato oltrepassa il primo limite ma non il secondo, potrà ottenere una maggiorazione parziale.
In particolare, per il riconoscimento dell’incremento al milione, bisogna considerare i redditi di qualsiasi natura (inclusi quelli esenti da IRPEF), escludendo il reddito della casa di abitazione di cui è proprietario il pensionato o il coniuge, le pensioni di guerra, l’indennità di accompagnamento, l’importo aggiuntivo, i trattamenti di famiglia.
Per il 2024, nel caso di beneficiario solo, i limiti di reddito sono i seguenti:
- se il soggetto non supera la soglia di 4.333,29 euro, allora egli ha diritto all’intera maggiorazione sociale;
- quando oltrepassa la suddetta soglia ma non il limite di 9.555,65 euro, l’interessato può accedere ad una maggiorazione parziale.
Inoltre, per quest’anno, il pensionato coniugato deve rispettare questi tetti reddituali:
- per la maggiorazione totale, occorre mantenere un limite di reddito pari a 11.280,62 euro;
- si avrà diritto ad una parziale maggiorazione se non si supera la soglia 16.502,98 euro.
In conclusione, questa maggiorazione a quanto ammonta?
Per quest’anno, l’importo della maggiorazione (ossia, dell’incremento al milione) è pari a 401,72 euro.