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Negare le ferie al lavoratore non è possibile, ma cambiare le date richieste e rovinargli le vacanze sì: ecco quando

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Negare le ferie al lavoratore non è possibile, ma cambiare le date richieste e rovinargli le vacanze sì: ecco quando
Chi decide quando il lavoratore può andare in ferie? Cosa succede se il datore nega le ferie al lavoratore? Vediamo cosa dice la legge
Le ferie sono un sacrosanto diritto del lavoratore. Difatti le stesse rappresentano quell’occasione, irrinunciabile per qualsiasi lavoratore, di dedicarsi a un meritato riposo per recuperare le energie psico-fisiche dopo un duro anno di fatiche, nonché un momento per dedicarsi alle relazioni sociali. Si tratta di un diritto costituzionalmente garantito. L’art. 36 della Costituzione recita: “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e alle ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.

Chi decide le ferie e cosa dice la legge?
Innanzitutto, per legge il lavoratore ha diritto a 4 settimane di ferie annue: di queste 4 settimane, 2 vanno fruite entro l’anno, mentre le rimanenti 2 vanno godute entro 18 mesi dall’anno di maturazione (possono esserci termini diversi stabiliti dal CCNL di categoria). Inoltre, se il dipendente si assenta dal lavoro per infortunio, malattia o per permessi speciali come la legge 104, le ferie vengono comunque maturate.
In particolare, distinguiamo due tipi di ferie: quelle decise dal datore che programma di chiudere l’azienda per un periodo prestabilito e quelle richieste dai dipendenti.
Per questa seconda tipologia di ferie, le stesse andranno richieste dai lavoratori con un preavviso scritto da inoltrare al datore. Qualora questo preavviso non venga rispettato, il datore potrà rifiutare la richiesta senza obbligo di motivazione.

Ma quindi il datore può negare le ferie al lavoratore?
La risposta è no, il datore non può negare le ferie al lavoratore. Tuttavia possono esserci dei casi in cui il datore non riesce a concedere le ferie nei giorni richiesti dal lavoratore per delle necessità legate all’azienda. Parliamo delle cc.dd. esigenze di servizio quali, ad esempio, il forte incremento del carico di lavoro, la carenza di personale o le troppe richieste di ferie nello stesso periodo. In questi casi particolari, il datore ha diritto di fare affidamento sul proprio personale.
Questo non vuol dire che il lavoratore perda il diritto a godere delle proprie ferie. Tuttavia, in questo caso, il datore, una volta motivato il rifiuto, potrà proporre al dipendente delle date alternative, in modo da garantire sia il diritto del lavoratore al meritato riposo, sia il rispetto delle esigenze produttive aziendali.

Che fare se il datore nega le ferie?
Abbiamo detto che le ferie sono un diritto irrinunciabile per il lavoratore, per cui il datore non può negarle.
A tutela di questo diritto fondamentale, la legge prevede addirittura che le ferie non possano essere scambiate con un compenso monetario ma vadano necessariamente godute. Infatti l’art. 10 del D. Lgs. 66/2003 stabilisce che “il prestatore di lavoro ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane”, e che tale periodo minimo di ferie “non può essere sostituito dalla relativa indennità per ferie non godute salvo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro”.

Difatti, il datore che non concede le ferie commette una grave violazione dei diritti del lavoratore. Pertanto, a quest’ultimo non resterà che rivolgersi alla Direzione Territoriale del Lavoro. Di conseguenza, nel caso in cui venga accertata la violazione, il datore di lavoro rischia una multa che va dai 130 ai 780 euro, a seconda della gravità del caso.


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