La legge 5 febbraio 1992, n. 104, meglio conosciuta con l’abbreviazione “Legge 104”, è la normativa che detta le regole fondamentali per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità.
L’insieme delle facilitazioni previste da tale legge, in realtà, è piuttosto variegato: si va infatti da agevolazioni di natura fiscale a misure che hanno lo scopo di consentire al lavoratore, che assista un familiare con handicap in situazione di gravità, o che sia egli stesso disabile grave, di conciliare gli orari di lavoro e lo svolgimento della
prestazione lavorativa con i tempi dedicati alla cura e all’assistenza, necessarie in conseguenza della condizione di disabilità.
Spieghiamoci meglio.
Tra i diritti fondamentali del lavoratore e della lavoratrice c’è il
diritto al riposo settimanale: si tratta di un diritto sancito dalla stessa Costituzione (art.
36).
Secondo la legge, ciascun lavoratore dipendente ha diritto ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive ogni sette giorni.
Questo giorno di riposo coincide, di regola (ma non sempre), con la domenica, e va cumulato con le 11 ore di riposo giornaliero che, pure, spettano al lavoratore subordinato.
Questa è la previsione di carattere generale: invece la disciplina concreta del riposo settimanale è lasciata ai
contratti collettivi di lavoro.
È così che, specie in alcuni settori, il giorno di riposo settimanale, anziché coincidere con la domenica, può cadere in un giorno infrasettimanale, per previsione appunto del contratto collettivo di riferimento.
Il che significa che, in questi casi, il dipendente lavorerà la domenica.
Cambia qualcosa con la Legge 104?
Ci chiediamo se la legge abbia o meno un occhio di riguardo rispetto a quei lavoratori che si trovano nelle condizioni previste per poter usufruire delle agevolazioni destinate ai
dipendenti con disabilità, o che siano
caregivers di familiari con disabilità.
Il lavoro domenicale - ma lo stesso discorso vale per gli altri
giorni festivi - risulta spesso, infatti, particolarmente gravoso, e potrebbe essere più difficile conciliarlo con le esigenze di cura della persona con disabilità.
Procediamo però con ordine, perché, innanzitutto, è necessario ricordare cosa si intende per disabilità ai sensi della Legge 104.
Ora, l’
art. 3 della legge 104 definisce la persona disabile come colui/colei che presenta una
minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Il terzo comma dello stesso art. 3 individua invece i caratteri della disabilità grave; in particolare, la disabilità viene considerata grave quando “la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.
Abbiamo visto che le facilitazioni e le agevolazioni previste dalla Legge 104 sono diverse e toccano svariati campi; per quanto riguarda l’ambito lavorativo, i benefici riguardano in primis i permessi mensili (cc.dd. permessi 104), che spettano sia ai lavoratori caregivers sia ai lavoratori che siano essi stessi in situazione di disabilità grave.
Le agevolazioni, però, consistono anche in limiti che vengono posti alla possibilità del
datore di lavoro di stabilire la sede di lavoro del dipendente o di trasferirlo.
Infatti, sia il lavoratore che assista un familiare disabile grave, sia il lavoratore a sua volta disabile grave hanno diritto ad avere una
sede di lavoro più vicina possibile al domicilio del disabile stesso e
non possono essere trasferiti senza il loro consenso ad altra sede.
Oltre a queste misure, tuttavia, la Legge 104 non stabilisce limitazioni per il lavoro domenicale e/o festivo.
Previsioni di questo tipo - che esonerano, appunto, dall’obbligo di lavorare di domenica e nei festivi i dipendenti che assistono familiari disabili - si ritrovano, per la verità, in alcuni contratti collettivi, come quello del Commercio.
Si tratta però di una scelta sostanzialmente rimessa alla discrezione delle parti - datoriali e sindacali - che hanno stipulato quel particolare accordo collettivo: cioè alla c.d. autonomia contrattuale.
Allo stato, dunque, non esiste una norma di carattere generale che vieti al datore di lavoro di far lavorare di domenica - o nei festivi - il lavoratore che sia anche caregiver di un familiare disabile.
Esistono, certo, i permessi 104, che potranno essere utilizzati anche di domenica e nei festivi, ma ad oggi il lavoratore che ha diritto alla 104 non ha, per questo solo motivo, il diritto di non lavorare la domenica.