Quasi ogni anno ci sono annunci su una possibile revisione della percentuale di imposta, che balla continuamente dal 10% al 5% e viceversa.
Sembra che il governo si appresti, infatti, a varare una revisione del regime delle imposte sui redditi Irpef e Ires. Ma andiamo con ordine.
Che cos’è il premio di produzione?
Si tratta di una retribuzione aggiuntiva che il datore di lavoro decide di elargire a uno o più dipendenti al raggiungimento di determinati obiettivi, con conseguente aumento in termini di produttività, redditività o qualità del lavoro svolto.
Il premio di produzione (o di risultato), in sintesi, permette di ricompensare i dipendenti per gli sforzi compiuti nello svolgere la loro attività lavorativa. Ciò tendenzialmente comporta un miglioramento dell’ambiente di lavoro e la soddisfazione del personale.
Il premio di risultato ha queste 3 caratteristiche fondamentali:
- è un incentivo a raggiungere risultati migliori;
- è calcolato sulla base delle performance aziendali, delle performance individuali o di altri criteri prestabiliti;
- può essere soggetto a una tassazione particolare.
I premi di produzione godono di una tassazione agevolata introdotta con la legge n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016).
Con la Legge di stabilità 2016, infatti, è stata introdotta un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e locali, per premi in denaro fino a 3.000 € annui, pari al 10% (per lavoratori con reddito da lavoro nell’anno precedente non superiore a 80.000 €).
Questa tassazione agevolata è prevista a patto che si rispettino le seguenti condizioni:
- deve esistere un accordo aziendale in cui siano definiti i criteri da valutare e l’arco temporale in cui monitorarli;
- tale accordo deve essere stato sottoscritto anticipatamente, prima che si potesse prevedere il raggiungimento degli obiettivi;
- uno o più degli indicatori menzionati nell’accordo devono mostrare un miglioramento misurabile al termine della finestra temporale concordata.
Visto cosa sono i premi di produzione, le loro caratteristiche fondamentali e il regime di tassazione agevolata introdotto nel 2016, vediamo cosa sta accadendo proprio in queste ore.
Per il 2023, la legge di bilancio n. 197/2022, all’art. 1, comma 63 aveva ridotto del 50% l’aliquota dell’imposta sostitutiva, passando quindi dal 10% al 5%. Per l’anno 2024 questa tassazione è stata confermata. Dalle indiscrezioni circolanti, sembra invece che la musica stia cambiando per l’anno 2025.
La bozza del decreto legislativo sulla revisione del regime Irpef e Ires prevede, infatti, che i premi di risultato siano soggetti a un'imposta sostitutiva pari al 10%, entro il limite di importo complessivo di 3.000 euro lordi. Lo stesso regime si applica alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.
Dopo due anni, dunque, la percentuale di tassazione potrebbe tornare a salire di nuovo, passando dal 5% al 10% per i premi di risultato erogati dal 1° gennaio 2025.