Nel nostro ordinamento, si badi bene, nessuna legge autorizza l’esercente di un’attività commerciale a richiedere ai consumatori l’esibizione di tale documento ed eventuali richieste potrebbero pertanto essere denunciate come abuso.
Grazie alla svolta posta in essere con la Legge di stabilità, quindi, tutti i professionisti e/o commercianti che rifiutino il pagamento con strumenti elettronici rischiano sanzioni salate fissate da apposito decreto attuativo, salvo i casi in cui il pagamento elettronico non possa essere disposto a causa di una oggettiva impossibilità tecnica.
All’uopo sembra tuttavia utile richiamare l’attenzione su quanto spesso sostenuto dalla giurisprudenza, tra cui spicca anche quella dell’Arbitro Bancario Finanziario, la quale ha colto l’occasione per precisare come a volte il controllo di un documento di identità risponde ad esigenze di tutela, come quella ad esempio di verificare la corrispondenza tra la firma presente sul documento esibito dal consumatore e quella apposta da quest'ultimo sulla ricevuta emessa dal POS a seguito di pagamento con moneta elettronica.
Non esiste, tuttavia, un obbligo di legge.
E allora, cosa fare nei casi in cui il negoziante insista e non ci permetta di pagare con carta?
In questo caso il cliente ha possibilità di sporgere denuncia contro l’esercizio commerciale per aver rifiutato il mezzo di pagamento elettronico.
Successivamente saranno le autorità amministrative che potranno applicare le sanzioni.