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Lavoratori dipendenti, ecco tutti gli arretrati dello stipendio che ti spettano nel 2024 e che non conoscevi

Lavoratori dipendenti, ecco tutti gli arretrati dello stipendio che ti spettano nel 2024 e che non conoscevi
Quando sulla busta paga sono presenti degli errori di calcolo, o quando il datore di lavoro ha volutamente omesso di calcolare alcune somme, ci si può rivolgere ad un esperto per ottenere il pagamento di tutti gli arretrati dovuti e non pagati
È possibile che nelle buste paga, accumulatesi negli anni di lavoro subordinato, siano presenti degli errori di calcolo o, più gravemente, che il datore di lavoro abbia omesso di proposito il pagamento di quanto dovuto al lavoratore.

Nel caso in cui il datore di lavoro commetta degli errori, anche se in buona fede, al lavoratore è sempre riconosciuto il diritto di ottenere il pagamento di quanto dovuto per il lavoro da lui prestato. Ciò che non tutti i dipendenti sanno, però, è che tale diritto non viene riconosciuto solo nel caso in cui vi siano dei semplici errori di calcolo nella busta paga, ma anche quando nel cedolino le somme riconosciute al lavoratore risultino sempre uguali negli anni.

Vige infatti, in capo al datore di lavoro, l’obbligo di corrispondere degli aumenti di stipendio periodici ai propri dipendenti, e di pagarli sempre in base alla mansione da essi svolta. Vediamo più nel dettaglio i casi in cui il lavoratore dipendente ha diritto ad un aumento in busta paga:

Scatti di anzianità: è un aumento della retribuzione dovuta al lavoratore che permanga nello stesso ruolo, nella stessa azienda, per un dato periodo di tempo. A seconda di quale sia il CCNL applicabile al singolo lavoratore, in base alla categoria ed al settore in cui questi sia impiegato, il periodo di tempo dopo il quale al lavoratore dev’essere riconosciuto un aumento in busta paga oscilla nella maggior parte dei casi tra i 2 e i 3 anni;

Cambio mansioni: se al lavoratore dipendente vengono riconosciute nuove responsabilità sul posto di lavoro, per le quali gli viene richiesta maggiore professionalità, egli dovrà essere promosso ad una categoria più avanzata nella scala gerarchica. A tale avanzamento di livello corrisponde anche un aumento della paga, così come previsto dal CCNL di riferimento;

Rinnovo del contratto: in tal caso il nuovo contratto dovrà contenere un adeguamento del compenso pattuito, qualora sia stato aggiornato il CCNL di riferimento per il relativo settore.

Inoltre, si verificano ulteriori abusi sui diritti dei lavoratori quando non vengono riconosciute loro la tredicesima, la quattordicesima, o altre indennità previste dalla contrattazione collettiva, come ad esempio l’indennità di reperibilità, per il maneggio di denaro, o indennità per attività svolte in località disagevoli, eccetera. Il datore di lavoro potrebbe anche omettere di riconoscere eventuali premi di produzione e premi di fedeltà, dovuti obbligatoriamente ad alcune categorie di lavoratori, oppure gli assegni familiari.

Il sostegno degli assegni familiari era riconosciuto alle famiglie con figli a carico fino a febbraio 2022, ossia prima dell’entrata in vigore dell’Assegno Unico Universale. Poiché questo tipo di sostegno non esiste più, per il lavoratore che ne aveva diritto, ma non ne aveva fatto richiesta, è possibile richiederlo ora, a posteriori, solo per gli assegni familiari non percepiti tra il 2019 e il 2022.

Anche i crediti da lavoro subordinato sono soggetti a prescrizione: come precisato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con la nota n. 1959/2022, essi si prescrivono in 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Pertanto, quando il contratto di lavoro sia ancora in essere, il lavoratore potrà sempre richiedere quanto dovuto e non percepito.

Qualora il lavoratore voglia accertare la correttezza della propria busta paga, potrà consultare il sindacato del settore di impiego o anche un consulente del lavoro e, in caso questi dovessero ravvisare delle irregolarità contributive, dovrà successivamente rivolgersi ad un avvocato che lo assista nel tentativo di tutelare i propri diritti.

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