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Articolo 23 Codice dell'ambiente

(D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152)

[Aggiornato al 15/11/2024]

Presentazione dell'istanza, avvio del procedimento di VIA e pubblicazione degli atti

Dispositivo dell'art. 23 Codice dell'ambiente

1. Il proponente presenta l'istanza di VIA trasmettendo all'autorità competente in formato elettronico:

  1. a) il progetto di cui all'articolo 5, comma 1, lettera g)(1);
  2. b) lo studio di impatto ambientale;
  3. c) la sintesi non tecnica;
  4. d) le informazioni sugli eventuali impatti transfrontalieri del progetto ai sensi dell'articolo 32;
  5. e) l'avviso al pubblico, con i contenuti indicati all'articolo 24, comma 2;
  6. f) copia della ricevuta di avvenuto pagamento del contributo di cui all'articolo 33;
  7. g) i risultati della procedura di dibattito pubblico eventualmente svolta ai sensi dell'articolo 22 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50
  8. g-bis) la relazione paesaggistica prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 dicembre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 25 del 31 gennaio 2006, o la relazione paesaggistica semplificata prevista dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31;
  9. [g-ter) l'atto del competente soprintendente del Ministero della cultura relativo alla verifica preventiva di interesse archeologico di cui all'articolo 25 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50(2).](6)

2. Per i progetti di cui al punto 1) dell'allegato II alla presente parte e per i progetti riguardanti le centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica superiore a 300 MW, di cui al punto 2) del medesimo allegato II, il proponente trasmette, oltre alla documentazione di cui al comma 1, la valutazione di impatto sanitario predisposta in conformità alle linee guida adottate con decreto del Ministro della salute, che si avvale dell'Istituto superiore di sanità.

3. Entro quindici giorni dalla presentazione dell'istanza di VIA l'autorità competente verifica la completezza della documentazione, con riferimento a quanto previsto dal comma 1 del presente articolo, l'eventuale ricorrere della fattispecie di cui all'articolo 32, comma 1, nonché l'avvenuto pagamento del contributo dovuto ai sensi dell'articolo 33. Qualora la documentazione risulti incompleta, l'autorità competente richiede al proponente la documentazione integrativa, assegnando per la presentazione un termine perentorio non superiore a trenta giorni. Qualora entro il termine assegnato il proponente non depositi la documentazione integrativa, ovvero qualora all'esito della nuova verifica, da effettuarsi da parte dell'autorità competente nel termine di quindici giorni, la documentazione risulti ancora incompleta, l'istanza si intende ritirata ed è fatto obbligo all'autorità competente di procedere all'archiviazione. I termini di cui al presente comma sono perentori(1)(2)(3)(4).

4. La documentazione di cui al comma 1 è immediatamente pubblicata e resa accessibile, con modalità tali da garantire la tutela della riservatezza di eventuali informazioni industriali o commerciali indicate dal proponente, in conformità a quanto previsto dalla disciplina sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale, nel sito web dell'autorità competente all'esito delle verifiche di cui al comma 3. L'autorità competente comunica contestualmente al proponente nonché per via telematica a tutte le Amministrazioni e a tutti gli enti territoriali potenzialmente interessati e comunque competenti ad esprimersi sulla realizzazione del progetto, l'avvenuta pubblicazione della documentazione nel proprio sito web. Per i progetti di cui all'articolo 8, comma 2-bis, contestualmente alla pubblicazione della documentazione di cui al comma 1, la Commissione di cui all'articolo 8, comma 2-bis, avvia la propria attività istruttoria. La medesima comunicazione è effettuata in sede di notifica ad altro Stato ai sensi dell'articolo 32, comma 1(1)(3)(5)(7).

Note

(1) Il D.L. 16 luglio 2020, n. 76 ha disposto, con l'art. 50, comma 3, che le presenti modifiche si applicano alle istanze presentate a partire dal trentesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione del medesimo D.L.
(2) Tale comma è stato modificato dall'art. 10, comma 1, lett. b), del D.L. 17 maggio 2022, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla L. 15 luglio 2022, n. 91.
(3) Tale comma è stato modificato dall'art. 21, comma 1, lettera a), del D.L. 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla L. 29 luglio 2021, n. 108.
(4) Tale comma è stato modificato dall'art. 36, comma 1, del D.L. 1 marzo 2022, n. 17.
È stato ripristinato il testo già in vigore dal 21/07/2017 a seguito della modifica della lettera i) dell'art. 50, comma 1 del D.L. 16 luglio 2020, n. 76, che disponeva l'introduzione di un periodo dopo il primo al comma 4 del presente articolo, ad opera della L. 11 settembre 2020, n. 120, di conversione del D.L. medesimo.
(6) La lettera g-ter) è stata soppressa dall'art. 19, comma 2, lettera b) del D.L. 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con modificazioni dalla L. 21 aprile 2023, n. 41.
(7) Il comma 4 è stato modificato dall'art. 1, comma 1, lettera c) del D.L. 17 ottobre 2024, n. 153.

Massime relative all'art. 23 Codice dell'ambiente

Corte cost. n. 93/2013

È costituzionalmente illegittimo l'art. 12, comma 1, lettera c), della legge della legge della Regione Marche 26 marzo 2012, n. 3, nella parte in cui prevede che il proponente il progetto di lavori pubblici e privati possa provvedere alla pubblicazione dell'avviso a mezzo stampa dopo la presentazione della domanda, ponendosi così in contrasto con l'art. 23, comma 1, del D.Lgs. n. 152 del 2006, che impone, invece, che la pubblicazione a mezzo stampa sia contestuale alla presentazione dell'istanza di V.I.A. - In senso analogo, v. citata sentenza n. 227 del 2011.

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