AUTORE:
Maria Sofia Pezzotti
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą Cattolica del Sacro Cuore di Milano
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Internet è uno dei più potenti mezzi di raccolta e di diffusione delle informazioni su scala globale ed è, ormai, uno strumento imprescindibile nella vita quotidiana di ogni individuo, persona giuridica e amministrazione pubblica. La tecnologia digitale rappresenta un elemento ineludibile nelle pratiche quotidiane della vita di ogni persona.
Le organizzazioni che offrono servizi, che utilizzano Internet, sono numerose e, alcune di esse, sono diventate progressivamente sempre più potenti, sia sotto il profilo performativo, sia sotto il profilo economico. Le società più note sono, ad esempio, Facebook, Twitter, Amazon, Google e Microsoft (le c.d. Big Tech). Nella storia recente, in particolare all’inizio del 2021, Twitter e Facebook hanno oscurato i rispettivi account dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Questo episodio evidenzia come le Big Tech dispongano, oggi, di un potere pervasivo e molto rilevante che può avere effetti e ripercussioni sulla società civile, sulla politica, sulla democrazia e sulla vita delle persone. La vicenda di Donald Trump è stata solo lo spunto per gli approfondimenti del presente elaborato, in quanto la violazione di diritti fondamentali viene perpetrata dalle Big Tech in vari contesti. Una ricognizione storico-filosofica intorno al concetto di tecnica è necessaria per comprendere i problemi inerenti alla sfera giuridica, economica e politica.
Si comprenderà il fenomeno della governance come risposta alla globalizzazione. Sarà descritto la globalizzazione e l’evoluzione di Internet. Evidenziando gli aspetti della rete, come spazio virtuale che ha permesso di connettere, come mai si era visto nella storia umana, il mondo, consentendo all’informazione di fluire libera da censure.
In seguito, si porranno in luce le problematiche emerse in conseguenza all’esponenziale accrescimento del potere di poche aziende informatiche fornitrici di servizi, all’apparenza gratuiti, agli utenti. Verranno esaminate le attività di profilazione e manipolazione, nonché il concetto di filter bubble, evidenziando come essi possano costituire un vulnus per i principi di uno Stato democratico. Si analizzerà, alla luce del pensiero di Weber, il rilevante potere economico delle aziende tecnologiche, la loro interrelazione con la politica e la loro influenza determinante sul potere. In seguito, saranno analizzati casi di censura di contenuti ai danni di un avvocato, in relazione all’attività professionale da lui svolta, e ai danni dell’associazione politica Casapound.
Si comprende, dunque, come sia divenuto urgente individuare delle forme di regolamentazione che consentano di arginare il potere di queste società tecnologiche. Questa disamina ha consentito di porre in luce l’importanza dello sforzo di individuazione di un sistema regolatorio capace di tutelare al meglio gli utenti della Rete durante l’utilizzo di servizi offerti dalle piattaforme digitali, poiché quello esistente (e.g. il GDPR) si è rivelato poco efficace, stante la natura globalizzata della tecnologia digitale. Per trovare una soluzione adeguata si è ipotizzato un intervento regolatorio della governance, intesa nelle qualità di cooperazione e solidarietà digitale. La governance individua le problematiche di carattere globale e con il coinvolgimento di molteplici soggetti nel dialogo transazionale. Ció poiché difficilmente potrebbero essere risolte dagli Stati singolarmente. Per cui evidenziato il carattere globale del fenomeno di Internet, è necessario intraprendere una strada che veda attori statali, soggetti privati o ONG, per trovare soluzioni comuni.
Le organizzazioni che offrono servizi, che utilizzano Internet, sono numerose e, alcune di esse, sono diventate progressivamente sempre più potenti, sia sotto il profilo performativo, sia sotto il profilo economico. Le società più note sono, ad esempio, Facebook, Twitter, Amazon, Google e Microsoft (le c.d. Big Tech). Nella storia recente, in particolare all’inizio del 2021, Twitter e Facebook hanno oscurato i rispettivi account dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Questo episodio evidenzia come le Big Tech dispongano, oggi, di un potere pervasivo e molto rilevante che può avere effetti e ripercussioni sulla società civile, sulla politica, sulla democrazia e sulla vita delle persone. La vicenda di Donald Trump è stata solo lo spunto per gli approfondimenti del presente elaborato, in quanto la violazione di diritti fondamentali viene perpetrata dalle Big Tech in vari contesti. Una ricognizione storico-filosofica intorno al concetto di tecnica è necessaria per comprendere i problemi inerenti alla sfera giuridica, economica e politica.
Si comprenderà il fenomeno della governance come risposta alla globalizzazione. Sarà descritto la globalizzazione e l’evoluzione di Internet. Evidenziando gli aspetti della rete, come spazio virtuale che ha permesso di connettere, come mai si era visto nella storia umana, il mondo, consentendo all’informazione di fluire libera da censure.
In seguito, si porranno in luce le problematiche emerse in conseguenza all’esponenziale accrescimento del potere di poche aziende informatiche fornitrici di servizi, all’apparenza gratuiti, agli utenti. Verranno esaminate le attività di profilazione e manipolazione, nonché il concetto di filter bubble, evidenziando come essi possano costituire un vulnus per i principi di uno Stato democratico. Si analizzerà, alla luce del pensiero di Weber, il rilevante potere economico delle aziende tecnologiche, la loro interrelazione con la politica e la loro influenza determinante sul potere. In seguito, saranno analizzati casi di censura di contenuti ai danni di un avvocato, in relazione all’attività professionale da lui svolta, e ai danni dell’associazione politica Casapound.
Si comprende, dunque, come sia divenuto urgente individuare delle forme di regolamentazione che consentano di arginare il potere di queste società tecnologiche. Questa disamina ha consentito di porre in luce l’importanza dello sforzo di individuazione di un sistema regolatorio capace di tutelare al meglio gli utenti della Rete durante l’utilizzo di servizi offerti dalle piattaforme digitali, poiché quello esistente (e.g. il GDPR) si è rivelato poco efficace, stante la natura globalizzata della tecnologia digitale. Per trovare una soluzione adeguata si è ipotizzato un intervento regolatorio della governance, intesa nelle qualità di cooperazione e solidarietà digitale. La governance individua le problematiche di carattere globale e con il coinvolgimento di molteplici soggetti nel dialogo transazionale. Ció poiché difficilmente potrebbero essere risolte dagli Stati singolarmente. Per cui evidenziato il carattere globale del fenomeno di Internet, è necessario intraprendere una strada che veda attori statali, soggetti privati o ONG, per trovare soluzioni comuni.