AUTORE:
Vincenzo Capaldo
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Laurea liv. II (specialistica)
ATENEO: Universitą degli Studi Roma Tre
FACOLTÀ: Economia
ABSTRACT
La prolungata crisi economica e la sua dimensione globale hanno amplificato le centrali e critiche questioni riguardo ai diritti dei lavoratori contribuendo, negli ultimi anni, alla ripresa del dibattito sul salario minimo legale.
Ciò che interessa affrontare in questa ricerca è l’analisi, sotto il profilo delle relazioni industriali, dell’introduzione per legge di un minimo salariale.
Si prenderà in considerazione la situazione attuale in Italia, approfondendo la particolare “via italiana” al salario minimo, valutandone l’attuale grado di efficacia e di tutela per i lavoratori, e si discuterà rispetto ad un suo possibile superamento, passando in rassegna anche le caratteristiche dei Paesi europei che hanno già introdotto questa misura.
Una legge sul salario minimo legale sicuramente non rappresenta una panacea a tutti i mali: se da una parte permetterebbe di superare alcune difficoltà dell’assetto contrattuale attuale, dall’altra costituirebbe una novità assoluta per il nostro sistema giuridico, aprendo la strada a nuovi probabili problemi.
L’obiettivo di ridare libertà e dignità al lavoro attraverso una retribuzione equa appare prioritario.
Come assicurare la realizzazione di questo obiettivo rimane, invece, un problema aperto.
Ciò che interessa affrontare in questa ricerca è l’analisi, sotto il profilo delle relazioni industriali, dell’introduzione per legge di un minimo salariale.
Si prenderà in considerazione la situazione attuale in Italia, approfondendo la particolare “via italiana” al salario minimo, valutandone l’attuale grado di efficacia e di tutela per i lavoratori, e si discuterà rispetto ad un suo possibile superamento, passando in rassegna anche le caratteristiche dei Paesi europei che hanno già introdotto questa misura.
Una legge sul salario minimo legale sicuramente non rappresenta una panacea a tutti i mali: se da una parte permetterebbe di superare alcune difficoltà dell’assetto contrattuale attuale, dall’altra costituirebbe una novità assoluta per il nostro sistema giuridico, aprendo la strada a nuovi probabili problemi.
L’obiettivo di ridare libertà e dignità al lavoro attraverso una retribuzione equa appare prioritario.
Come assicurare la realizzazione di questo obiettivo rimane, invece, un problema aperto.