AUTORE:
Diletta Martina Guida
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il presente lavoro si propone di affrontare l’argomento dei “mezzi di impugnazione avverso l’ordinanza di convalida dello sfratto” come rimedi processuali che l’ordinamento offre a tutela della parte intimata. È opportuno, prima di affrontare l’analisi del tema principale, svolgere una breve considerazione delle norme che regolano il procedimento di convalida. Innanzitutto, si tratta di un procedimento speciale di cognizione, caratterizzato sul piano funzionale dall’esigenza di far ottenere al locatore, nel più breve tempo possibile e senza particolari formalità, un titolo esecutivo per il rilascio dell’immobile locato. Esso rappresenta un’alternativa al processo ordinario, essendo diretto a conseguire «gli stessi effetti della sentenza ordinaria di condanna al rilascio»; l’istituto, quindi, rientra tra i procedimenti idonei a dar luogo alla formazione della cosa giudicata, deduzione che è confermata dal dato testuale di cui all’art. 669 c.p.c., a norma del quale la pronuncia sullo sfratto risolve la locazione e dalla stessa previsione di un rimedio specifico come l’opposizione tardiva che contraddice la natura negoziale dell’ordinanza, altrimenti contestabile con un’azione di accertamento