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Diritto del lavoro e previdenza sociale -

I livelli di contrattazione collettiva

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Napoli - Federico II
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il presente elaborato ha l'intento di ricercare, analizzando diversi profili normativi, lo stato che ha raggiunto il sistema di relazioni industriali del nostro Paese. L’analisi si sofferma, inizialmente, sul profilo costituzionale caratterizzato dall'art. 39 Cost., norma di fondamentale importanza, in quanto rappresenta la cornice entro cui costruire un sistema di relazioni stabile ed efficiente. Il Costituente riconosce un ruolo privilegiato al lavoro e introduce un modello originale di diritto sindacale, come risulta dall'analisi dell'art. 39, comma 1, Cost. in virtù del quale “l'organizzazione sindacale è libera”. Si tratta di una norma sui generis frutto di una laboriosa gestazione che offre alla contrattazione collettiva una garanzia raddoppiata; da un lato, come massima espressione di libertà delle organizzazioni sindacali, dall'altro, garantendo il potere di stipulare contratti con efficacia erga omnes verso la categoria, pur subordinato al riconoscimento dei sindacati da parte dello Stato e a procedure vincolate.
L’articolo in parola è suddiviso in due segmenti. Il primo costituito dalla libera adesione del singolo lavoratore al sindacato, dalla rappresentanza volontaria del medesimo lavoratore da parte del sindacato, dai rapporti interni al sindacato; in tal caso si parla di sindacato-associazione, che si muove all'interno del diritto privato. Il secondo, invece, caratterizzato dalla scelta del Costituente di prevedere un sistema regolamentato che permetta al sindacato di intervenire sul rapporto di lavoro con efficacia per tutti i prestatori di lavoro (anche non sindacalizzati); a ciò riconducendosi il modello di sindacato-istituzione, con funzione c.d. paralegislativa. La mancata attuazione della seconda parte dell'art. 39 Cost., e quindi la mancata realizzazione del progetto predisposto dal Costituente, ha fortemente caratterizzato l'evoluzione del sistema sindacale. A seguito di un'attenta analisi sulle ricadute che l'inattuazione della norma costituzionale ha determinato, il presente elaborato approfondisce la struttura interna del sistema di relazioni industriali (con un'attenzione particolare al tumultuoso periodo delle vicende Fiat).
La auto-regolamentazione delle parti sociali è dimostrazione del pendolarismo tra centralizzazione e decentramento contrattuale. In conclusione si analizza una delle tematiche più problematiche del sistema sindacale, il rapporto (derogabilità/inderogabilità) fra i vari prodotti dell'autonomia contrattuale collettiva, valorizzando i più recenti approdi giurisprudenziali registratisi in materia.
Lo scopo del presente lavoro è di capire se le diverse argomentazioni avanzate in dottrina e in giurisprudenza permettano concretamente di risolvere la questione suesposta, o se è necessario che il legislatore abbandoni l'inerzia che lo ha contraddistinto per dotare il sistema di una regolazione chiara e razionalizzante.

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