AUTORE:
Simona Gennusa
ANNO ACCADEMICO: 2017
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Palermo
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il fenomeno globale della digitalizzazione e le trasformazioni tecnologiche degli ultimi decenni hanno determinato l'affermazione di innovativi modelli di lavoro, principalmente favoriti dall'apertura di nuovi e illimitati spazi virtuali, che rivelano sempre di più la distanza tra economia e diritto, due mondi non sempre comunicanti che viaggiano a velocità diverse. La complessità degli scenari produttivi odierni e le concrete modalità di organizzazione della prestazione da parte delle piattaforme digitali di lavoro mantengono sempre accesa la discussione sulla tenuta della classica dicotomia tra autonomia e subordinazione oltre che sull'adeguatezza delle norme di regolazione e tutela del lavoro. Le piattaforme digitali, in questa cornice economica e tecnologica, costituiscono dunque un modello tipico, e sempre più dirompente, di organizzazione ed erogazione di attività lavorativa riferibile all'impresa contemporanea, in grado di rivoluzionare la produzione, il lavoro e il consumo, con ricadute dirette sulla condizione materiale dei produttori, dei lavoratori e dei consumatori e sui tradizionali indici di qualificazione giuridica del lavoro. Dall'analisi effettuata sul fenomeno si sono riscontrate evidenti difficoltà nel ricondurre in toto tali prestazioni lavorative sia nel novero del lavoro subordinato sia nel novero del lavoro autonomo. Si chiama in causa lo sforzo degli interpreti, in particolare dei giudici, i quali sono tenuti ad estrinsecare la loro attività ermeneutica tenendo conto dell'incessante divenire della realtà digitale.