AUTORE:
Marco Bongiorno
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Parma
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L'elaborato ha per oggetto il fenomeno della “frode in commercio nel settore alimentare”. Come noto, la frode rappresenta da sempre una pratica molto diffusa in tutti i settori del commercio. In particolare, già ai tempi dei Romani le frodi commerciali erano molto diffuse e, difatti, in quel periodo era già presente una legislazione molto attenta alla repressione del fenomeno frodatorio. Nondimeno, l’attenzione, in tutte le epoche storiche, non è mai venuta meno e, oggi, infatti, come si avrà modo di osservare, sono previste nel nostro apparato legislativo diverse forme di repressione di tale fenomeno. Ebbene, la scelta di focalizzare l’attenzione sul settore alimentare è dettata dall’interesse verso quello che rappresenta uno dei settori preminenti del mercato e che oggi è particolarmente attenzionato dal legislatore (sia interno che comunitario). Questa attenzione è dovuta dalla sempre maggiore presa di coscienza da parte dei consumatori dell’incidenza che gli alimenti hanno per la salute, che si traduce in una proporzionale maggiore attenzione del consumatore verso ciò che consuma quotidianamente. Appare chiaro che ciò abbia dei risvolti anche in termini economici: un aumento per i consumatori della spesa media per i prodotti alimentari. Infatti, stando agli ultimi dati Istat1, riferiti all’anno 2018, una famiglia spende mediamente € 467 mensili in prodotti alimentari; rapportando il dato a quello della spesa media generale mensile (€ 2.571), il calcolo dell’incidenza è abbastanza agevole: circa un quinto della spesa media mensile di una famiglia è destinato agli alimenti. Tutto ciò detto, al fine di poter compiutamente affrontare il fenomeno della frode in commercio, nella prospettiva degli alimenti, si è ritenuto di scomporre l’analisi in quattro capitoli: 1. nel primo capitolo verranno analizzati: in primis, la legislazione alimentare e l’incidenza della legislazione europea in quella interna, i vari tipi di frode alimentare e, infine, la L. 283/1962 (definita “legge madre” in tema di frodi alimentari); 2. il secondo, invece, riguarderà l’argomento principale della tesi, ovvero la “frode in commercio, nella specifica prospettiva del diritto penale alimentare”, procedendo all’esegesi della norma prevista dall’art. 515 c.p. 3. nel terzo si esaminerà la norma prevista dall’art. 516 c.p. “vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine”, che rappresenta una fattispecie che viene pacificamente definita sussidiaria rispetto a quella ex art. 515 c.p. 4. il quarto ed ultimo capitolo, infine, tratta della importanza dei c.d. “marchi di qualità” (DOP, IGP, SGT) e della specifica tutela che il legislatore ha voluto riservare ai prodotti alimentari contrassegnati da tali denominazioni.