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Visita fiscale INPS 2024, con queste patologie non sei obbligato a essere reperibile e restare a casa: elenco aggiornato

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Visita fiscale INPS 2024, con queste patologie non sei obbligato a essere reperibile e restare a casa: elenco aggiornato
Non sempre il lavoratore privato o pubblico è obbligato alla reperibilità. Vediamo insieme le eccezioni
Le visite mediche sono disposte d’ufficio dall’INPS o su richiesta dei datori di lavoro. È il medico curante che dovrà redigere l’apposito certificato e trasmetterlo all’Inps con modalità telematica, immediatamente o - al più tardi - il giorno dopo, quando la visita è avvenuta al domicilio.
In particolare, al fine di garantire la correttezza delle informazioni riportate, è necessario che il medico ponga la massima attenzione nell’inserimento di tutti i dati, fra questi la segnalazione delle eventuali “agevolazioni” per le quali il lavoratore privato o pubblico è esonerato dall’obbligo del rispetto delle fasce di reperibilità (10.00-12.00; 17.00-19.00).

Ma in quali casi si verifica questa possibilità?

Al riguardo, l’Inps ha fornito alcuni indirizzi operativi (circolare Inps n. 95/2016), stabilendo che sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i lavoratori subordinati la cui assenza sia connessa con:
  • una malattia per la quale sia stata riconosciuta la causa di servizio (solo per alcune categorie di dipendenti pubblici) ascritta alle prime tre categorie della TABELLA A allegata al d.P.R: 30 dicembre 1981, n. 834, ovvero a patologie rientranti nella TABELLA E del medesimo decreto;
  • stati patologici sottesi o connessi a situazioni di invalidità riconosciuta, in misura pari o superiore al 67%;
  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita, comprovate da idonea documentazione della Struttura sanitaria.

Su quest’ultimo punto si segnala che la Cassazione, sent. 11 luglio 2002, n. 26646, ha chiarito che è salvavita quella terapia che consente di salvare la vita al paziente, che può essere anche rifiutata liberamente e consapevolmente (ad esempio rifiuto della trasfusione per motivi religiosi). Dunque, sono “salvavita” quelle cure “indispensabili a tenere in vita” la persona e, in certa misura, sono indipendenti dalla qualità intrinseca del/dei farmaco/i usati ad essere salvavita. Infatti, quel farmaco potrebbe essere salvavita nei confronti di una determinata patologia, ma non esserlo più se somministrato in caso di patologia diversa verso cui ha pur tuttavia indicazione d’uso e/o con altra posologia.

L’eparina è salvavita, ad esempio, in caso di trombosi completa della vena cava, ma si derubrica a comune presidio antitrombofilico in caso di profilassi preoperatoria o di terapia della flebite complicata. Alcuni antiepilettici maggiori sono salvavita se usati nell’epilessia; a posologia inferiore, semplicemente aumentano la soglia del dolore in cefalee ribelli o in nevriti post-herpetiche.
Nel novero delle possibili situazioni che deve vagliare il medico certificatore, esistono anche quadri morbosi in cui è indispensabile assumere quotidianamente la prescritta dose di farmaco o pattern compositi plurifarmaco.

In tal caso, la terapia - sostitutiva o curativa - assume la connotazione di “Terapia Vitale”, poiché se il soggetto non assumesse cronicamente e con consapevole regolarità certe terapie sostitutive/soppressive ovvero modulanti o contrastanti il quadro morboso, la stessa vita sarebbe compromessa, nella sua durata o nella sua estrinsecazione funzionale (es.: terapia antiretrovirale), ovvero si avrebbe di fatto il rischio del concretarsi addirittura di un evento fatale, se non fosse garantito in circolo il corretto livello di sostanze (come ad es. gli ormoni).

Sulla base di tali osservazioni, si fornisce seguito una lista delle situazioni patologiche che integrano il diritto all’esonero dalle fasce di reperibilità:
  • SINDROMI VASCOLARI ACUTE CON INTERESSAMENTO SISTEMICO
  • EMORRAGIE SEVERE /INFARTI D’ORGANO COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA E CONDIZIONI DI SHOCK
  • STATI VEGETATIVI DI QUALSIASI ETIOLOGIA
  • INSUFFICIENZA RENALE ACUTA, INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA ANCHE SU BASE INFETTIVA (polmoniti e broncopolmoniti severe, ascesso polmonare, sovrainfezioni di bronchiectasie congenite, fibrosi cistica)
  • INSUFFICIENZA MIOCARDICA ACUTA SU BASE ELETTRICA (gravi aritmie acute), ISCHEMICA (infarto acuto), MECCANICA (defaillance acuta di pompa) E VERSAMENTI PERICARDICI
  • CIRROSI EPATICA NELLE FASI DI SCOMPENSO ACUTO
  • GRAVI INFEZIONI SISTEMICHE FRA CUI AIDS CONCLAMATO, INTOSSICAZIONI ACUTE AD INTERESSAMENTO SISTEMICO ANCHE DI NATURA PROFESSIONALE O INFORTUNISTICA NON INAIL (arsenico, cianuro, acquaragia, ammoniaca, insetticidi, farmaci, monossido di carbonio, etc.)
  • MALATTIE DISMETABOLICHE IN FASE DI SCOMPENSO ACUTO
  • IPERTENSIONE LIQUORALE ENDOCRANICA
  • MALATTIE PSICHIATRICHE IN FASE DI SCOMPENSO ACUTO E/O IN TSO
  • NEOPLASIE MALIGNE, IN TRATTAMENTO: CHIRURGICO E NEOADIUVANTE; CHEMIOTERAPICO ANTIBLASTICO E/O SUE COMPLICANZE; RADIOTERAPICO
  • SINDROME MALIGNA DA NEUROLETTICI
  • TRAPIANTI DI ORGANI VITALI
  • ALTRE MALATTIE ACUTE CON COMPROMISSIONE SISTEMICA (tipo pancreatite, mediastinite, encefalite, meningite, etc.) PER IL SOLO PERIODO CONVALESCENZIALE
  • QUADRI SINDROMICI A COMPROMISSIONE SEVERA SISTEMICA SECONDARI A TERAPIE O TRATTAMENTI DIVERSI (tipo trattamento interferonico, trasfusionale).


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