In particolare, il leader della band ha definito l'attuale Presidente del Consiglio fascista e razzista, rivolgendole anche ulteriori insulti.
Il tutto è avvenuto dinnanzi a circa 5000 persone. Alcune di queste, nonostante l'invito del gruppo a non effettuare riprese e a godersi il concerto, hanno registrato l'invettiva di Molko e l'hanno diffusa sui social.
Il cantante, che ha anche fatto discorsi in supporto alla comunità LGBTQIA+, adesso rischia una condanna per il reato di vilipendio.
È notizia delle ultime ore, difatti, l'apertura di un fascicolo da parte della Procura di Torino, intenzionata a indagare sulle condotte di Brian Molko, in seguito alle segnalazioni dei Carabinieri di Moncalieri. Il reato configurabile, in questo caso, è quello di Vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate, previsto dall'art. 290 del Codice Penale.
In particolare, il primo comma della norma predetta punisce chi, pubblicamente, vilipende la repubblica, le Assemblee legislative o una di queste, ovvero il governo o la corte costituzionale o l'ordine giudiziario.
La pena prevista è quella della multa da mille a cinquemila euro.
Il legislatore ha inserito tale disposizione al fine di tutelare la personalità dello Stato e, in particolare, il prestigio delle istituzioni.
La Suprema Corte si è altresì soffermata sulla necessità di bilanciare il reato di vilipendio con il fondamentale diritto di libertà di manifestazione del pensiero, previsto dall'art. 21 della Costituzione.
Secondo i giudici, il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero non deve trascendere in un abuso del diritto stesso e, in particolare, trova un limite non superabile nella esigenza di tutela del decoro e del prestigio delle istituzioni, per cui l'uso di espressioni di offesa, disprezzo, contumelia costituisce vilipendio punibile ex art. 290 del Codice Penale.
Fatta questa premessa, la condotta di Brian Molko può configurare reato di vilipendio?
Il cantante, in effetti, ha pronunciato offese nei confronti della premier Meloni, e lo ha fatto pubblicamente, davanti a migliaia di spettatori.
Anche sulla base di quanto affermato dalla Cassazione, le sue parole sembrano non poter essere considerate una legittima espressione del suo pensiero, essendosi tradotte in insulti e ingiurie.
Se venisse riconosciuto colpevole, il cantante dovrà pagare una multa di importo compreso tra i 1000 euro e i 5000 euro.
Si evidenzia che, trattandosi di fatti avvenuti sul territorio italiano, il frontman dei Placebo può essere punito secondo la legge italiana sulla base dell'art. 6 del Codice Penale.
Non ci resta che attendere gli sviluppi della vicenda per scoprire se il cantante, che tra l'altro ha in programma di esibirsi nuovamente nel nostro paese, il 1° agosto a Sassari, sarà o meno riconosciuto colpevole di vilipendio.