Il nuovo decreto introduce diverse iniziative dedicate alle persone di età avanzata, con l'obiettivo di:
- prevenire la vulnerabilità e promuovere la salute, l'invecchiamento attivo, la medicina preventiva e l'uso della telemedicina;
- combattere l'isolamento sociale e la mancanza di legami affettivi, oltre a favorire il mantenimento delle capacità fisiche, cognitive e sociali;
- incentivare l'alfabetizzazione digitale e facilitare l'accesso alle tecnologie.
Vediamo, quindi, più nel dettaglio in cosa consiste la Prestazione Universale e, soprattutto, quali sono i requisiti per ottenerla.
Il Decreto Anziani ha introdotto un bonus (per ora in via solo sperimentale) di 850 euro mensili a favore delle persone anziane non autosufficienti. Tale bonus si affiancherà all’assegno di invalidità, nonché all’indennità di accompagnamento, che garantisce ai beneficiari un bonus mensile di 531,76 euro.
Ebbene, con il bonus Prestazione Universale le persone anziane potranno beneficiare di un contributo pari a 850 euro al mese, ovvero 11.050 euro all’anno.
Il bonus erogato con tale misura servirà a tutti quegli anziani incapaci di provvedere a sé stessi. Esso in particolare dovrà essere impiegato per il pagamento di collaboratori domestici, nonché per l’acquisto di servizi di assistenza agli anziani.
Secondo alcune stime, la platea dei potenziali beneficiari del bonus sarà piuttosto circoscritta, a causa dei requisiti particolarmente stringenti previsti dal Decreto Anziani: si parla infatti di un massimo di 25mila persone.
Vediamo, quindi, quali sono i requisiti per beneficiare del bonus:
- un’età anagrafica di almeno 80 anni;
- il reddito Isee non deve superare i 6.000 euro;
- i richiedenti devono dimostrare di avere un livello di bisogno assistenziale gravissimo.
Quanto alla valutazione, in concreto, circa l’effettiva sussistenza del livello di bisogno assistenziale gravissimo, essa spetterà invece all’Inps. L’ente previdenziale dovrà, infatti, valutare se i richiedenti abbiano i requisiti necessari ad ottenere il bonus.
Quanto poi all’importo dello stesso, si prevede una ripartizione in due quote:
- una prima quota sarà fissa e corrisponderà all’importo erogato con l’indennità di accompagnamento, che nel 2024 è pari a 531,76 euro;
- la seconda quota, pari ad 850 euro, avrà una funzione integrativa ed è qualificata come assegno di assistenza.
L’utilizzo degli 850 euro è, quindi, limitato a un certo tipo di spese. Ne consegue che, qualora parte del bonus non sia utilizzato, le somme rimanenti devono essere restituite.
Inoltre, si segnala che l’importo non forma reddito e non può essere soggetto a pignoramento.
Per presentare la domanda, tuttavia, sarà necessario attendere la fine dell’anno. La stessa, verosimilmente, dovrà essere presentata telematicamente attraverso il portale dell’Inps, ma in ogni caso le modalità precise saranno indicate in seguito.