Il ragazzo, all’epoca 18enne, si trovava in vacanza con gli amici a Palma di Maiorca, nella città di Magaluf, nota per il mare e per la vita notturna. Proprio in una discoteca del posto, nel corso della serata all’insegna del divertimento, da alcune pistole montate sul palco è stata sparata della vernice colorata, la quale ha colpito negli occhi il giovane. Dillon ha cominciato ad avvertire immediatamente un forte bruciore e dolore agli occhi ed è stato prontamente trasportato all’ospedale del posto. Nonostante la prontezza delle cure mediche e gli interventi chirurgici, il ragazzo ha perso la vista. Micidiale è stata soprattutto la violenza con cui la vernice è stata sparata e ha colpito gli occhi del ragazzo. Il chirurgo che l’ha operato ha affermato “di non aver mai visto nulla di simile”.
La legge italiana come punisce questo comportamento?
In Italia i gestori del locale sarebbero indagati per il reato di lesioni personali colpose di cui all’art. 590 c.p.. Con questa tipologia di reato, il legislatore intende punire chiunque cagioni ad altri una lesione personale colposamente, vale a dire causi un danno fisico o psichico in modo involontario.
Per punire le lesioni colpose, occorre verificare che il soggetto abbia agito con colpa. Essa ricorre in tutti i casi in cui il soggetto, pur potendo prevedere che la sua azione era tale da produrre conseguenze dannose o pericolose, ha agito con scarsa attenzione o con leggerezza, senza cioè adottare quelle misure e quelle precauzioni che avrebbero impedito il verificarsi dell’evento. Più precisamente, sorge la colpa quando il soggetto agisce in violazione delle le regole di diligenza, prudenza o perizia (colpa generica) oppure per la mancata osservanza di leggi o regolamenti (colpa specifica).
Per quanto riguarda le lesioni, vengono classificate a seconda della gravità. La legge parla di:
- lesioni lievissime, quando la malattia non è superiore a 20 giorni;
- lesioni lievi, quando la malattia ha una durata superiore a 20 giorni, ma inferiore a 40 giorni;
- lesioni gravi, quando la malattia supera i 40 giorni;
- lesioni gravissime, quando la malattia è sicuramente, o probabilmente, insanabile. È questo il caso di Dillon.
- se la lesione è grave, la reclusione va da uno fino a sei mesi oppure è prevista la multa da 123 euro fino a 619 euro;
- se la lesione è gravissima la reclusione va dai tre mesi a due anni oppure è prevista la multa da 309 euro a 1.239 euro.
Da un punto di vista del diritto civile, invece, la persona offesa dalla condotta lesiva potrà agire per ottenere il risarcimento dei danni patiti. Sarà possibile:
- un risarcimento del danno patrimoniale, per sanare le spese mediche sostenute, i costi delle operazioni, i farmaci, le spese di viaggio e quant’altro;
- un risarcimento del danno non patrimoniale, con riferimento alle sofferenze morali ed esistenziali discendenti dall’aver subìto un danno alla propria integrità psico-fisica e che ha compromesso irrimediabilmente la qualità della vita del malcapitato.