La Legge 104/1992 prevede una serie di agevolazioni fiscali e lavorative per le persone disabili. Lo scopo è di facilitare lo svolgimento della vita del disabile o del familiare che lo assiste.
Tra le agevolazioni della Legge 104 ci sono anche sconti per ristrutturare casa?
La risposta è sì.
In cosa consiste questo bonus sui lavori di ristrutturazione della casa?
Prima di tutto, occorre sapere che questi sconti spettano alle persone con disabilità grave ai sensi del comma 3 dell'art. 3 della legge 104 e ai familiari che li hanno fiscalmente a carico. In particolare, ci si riferisce ai parenti e affini che possono fruire dei permessi 104 e delle agevolazioni economiche per chi assiste un disabile: sono il genitore, il coniuge, partner dell’unione civile o convivente more uxorio (cioè, convivente di fatto) di disabile grave e i parenti e affini entro il secondo grado di familiari disabili gravi; inoltre, i parenti e affini entro il terzo grado del disabile, ma solo se i genitori o il coniuge del disabile hanno compiuto 65 anni o soffrono di patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Il bonus della Legge 104 per la ristrutturazione della casa è diretto a favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione delle misure per sostenere l’autonoma mobilità del disabile. In cosa consiste?
Le agevolazioni previste per i beneficiari della Legge 104 sui lavori di ristrutturazione casa si concretizzano in una serie di detrazione fiscali.
Una prima detrazione IRPEF del 50% rispetto alla spesa fatta per l’intervento, fino a un massimo di spesa di 96.000 euro.
In più, è prevista un’altra detrazione pari al 36% per i costi di ristrutturazione della casa, fino a un limite massimo di 48.000 euro.
Quindi, non cadiamo in confusione. Questi sconti non sono la stessa cosa del bonus barriere architettoniche. Infatti, questo bonus è un’agevolazione fiscale che permette di avere una detrazione di imposta del 75% per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Tra l’altro, con un massimo di spesa che cambia in base all’edificio interessato dai lavori (ad esempio, il tetto massimo di spesa è di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari, mentre è di 40.000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari se si tratta di un edificio composto da due a otto unità).
Ma, allora, cosa si può fare con lo sconto 104 ristrutturazione?
In sintesi, si può intervenire per migliorare la qualità di vita del disabile, eliminando barriere e ostacoli che possono impedire o limitare la sua autonomia e mobilità nella casa. Per esempio, gli sconti della Legge 104 potranno essere utilizzati per l’eliminazione di scale o la costruzione di passerelle, la sostituzione di una vasca da bagno con una doccia, per l’installazione di ascensori o per l’allargamento di passaggi.
Secondo la normativa (l’art. 8 della Legge n. 13/1989), per ottenere questo sconto si deve presentare una richiesta al Sindaco del Comune di appartenenza. A questa richiesta bisogna allegare una serie di documenti: il certificato medico che attesta la disabilità, una dichiarazione di notorietà da cui risulta la posizione dell’immobile e tutta la necessaria documentazione che certifichi che le opere non sono state ancora effettuate. Poi, ancora, entro 15 giorni dalla fine dei lavori, bisognerà consegnare la fattura degli interventi realizzati.
Sarà poi il Comune a dividere i fondi ricevuti tra i vari richiedenti.
E se i fondi non sono sufficienti? Sarà fatta una graduatoria tra i richiedenti il bonus, sulla base del livello di disabilità.
Un modo, questo, insieme a tutte le agevolazioni e benefici previsti dalla Legge 104, per meglio tutelare le persone con disabilità.
Tra le agevolazioni della Legge 104 ci sono anche sconti per ristrutturare casa?
La risposta è sì.
In cosa consiste questo bonus sui lavori di ristrutturazione della casa?
Prima di tutto, occorre sapere che questi sconti spettano alle persone con disabilità grave ai sensi del comma 3 dell'art. 3 della legge 104 e ai familiari che li hanno fiscalmente a carico. In particolare, ci si riferisce ai parenti e affini che possono fruire dei permessi 104 e delle agevolazioni economiche per chi assiste un disabile: sono il genitore, il coniuge, partner dell’unione civile o convivente more uxorio (cioè, convivente di fatto) di disabile grave e i parenti e affini entro il secondo grado di familiari disabili gravi; inoltre, i parenti e affini entro il terzo grado del disabile, ma solo se i genitori o il coniuge del disabile hanno compiuto 65 anni o soffrono di patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Il bonus della Legge 104 per la ristrutturazione della casa è diretto a favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione delle misure per sostenere l’autonoma mobilità del disabile. In cosa consiste?
Le agevolazioni previste per i beneficiari della Legge 104 sui lavori di ristrutturazione casa si concretizzano in una serie di detrazione fiscali.
Una prima detrazione IRPEF del 50% rispetto alla spesa fatta per l’intervento, fino a un massimo di spesa di 96.000 euro.
In più, è prevista un’altra detrazione pari al 36% per i costi di ristrutturazione della casa, fino a un limite massimo di 48.000 euro.
Quindi, non cadiamo in confusione. Questi sconti non sono la stessa cosa del bonus barriere architettoniche. Infatti, questo bonus è un’agevolazione fiscale che permette di avere una detrazione di imposta del 75% per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Tra l’altro, con un massimo di spesa che cambia in base all’edificio interessato dai lavori (ad esempio, il tetto massimo di spesa è di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari, mentre è di 40.000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari se si tratta di un edificio composto da due a otto unità).
Ma, allora, cosa si può fare con lo sconto 104 ristrutturazione?
In sintesi, si può intervenire per migliorare la qualità di vita del disabile, eliminando barriere e ostacoli che possono impedire o limitare la sua autonomia e mobilità nella casa. Per esempio, gli sconti della Legge 104 potranno essere utilizzati per l’eliminazione di scale o la costruzione di passerelle, la sostituzione di una vasca da bagno con una doccia, per l’installazione di ascensori o per l’allargamento di passaggi.
Secondo la normativa (l’art. 8 della Legge n. 13/1989), per ottenere questo sconto si deve presentare una richiesta al Sindaco del Comune di appartenenza. A questa richiesta bisogna allegare una serie di documenti: il certificato medico che attesta la disabilità, una dichiarazione di notorietà da cui risulta la posizione dell’immobile e tutta la necessaria documentazione che certifichi che le opere non sono state ancora effettuate. Poi, ancora, entro 15 giorni dalla fine dei lavori, bisognerà consegnare la fattura degli interventi realizzati.
Sarà poi il Comune a dividere i fondi ricevuti tra i vari richiedenti.
E se i fondi non sono sufficienti? Sarà fatta una graduatoria tra i richiedenti il bonus, sulla base del livello di disabilità.
Un modo, questo, insieme a tutte le agevolazioni e benefici previsti dalla Legge 104, per meglio tutelare le persone con disabilità.