In particolare, questa misura può essere disposta anche nei confronti di un uomo di oltre settant’anni di età?
La Corte di Cassazione, con la sentenza sopra citata, si è trovata ad affrontare proprio un caso in cui tale misura cautelare era stata disposta nei confronti di un ultrasettantenne, che era stato accusato di aver commesso dei maltrattamenti nei confronti della moglie (art. 572 cod. pen.).
Nello specifico, il Tribunale aveva considerato sussistenti dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’imputato, a seguito delle dichiarazioni rese dai figli, dalla nuora e dal genero, che avevano riferito che l’uomo era solito “maltrattare e picchiare la moglie, anche per futili motivi, lasciandole sul corpo visibili ecchimosi e tumefazioni e che, negli ultimi anni, aveva chiuso il frigorifero con un lucchetto per evitare che la donna mangiasse senza il suo consenso”.
Anche un vicino di casa, peraltro, aveva riferito di “avere visto più volte negli ultimi anni i segni del percosse sul corpo della L. e di avere udito le urla dei litigi”.
Il Tribunale, pertanto, aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere per l’imputato, nonostante la sua età avanzata.
Secondo il Tribunale, infatti, sussisteva nel caso di specie la necessità di evitare che l’imputato proseguisse nella sua condotta violenta, rilevando come le gravi minacce effettuate contro la figlia confermassero “l’indole collerica e particolarmente aggressiva dell’uomo”.
Evidenziava il Tribunale, inoltre, che “probabilmente anche proprio per la vecchiaia”, l’uomo aveva “in concreto maggiori difficoltà a controllarsi”, con la conseguenza che trovava piena giustificazione l’applicazione della custodia cautelare in carcere.
L’imputato, ritenendo il provvedimento illegittimo, proponeva ricorso per Cassazione, il quale, tuttavia, veniva rigettato.
La Corte di Cassazione, infatti, richiamando anche alcune precedenti sentenze, evidenziava che “la misura cautelare della custodia in carcere può essere eccezionalmente disposta nei confronti di soggetti ultrasettantenni se, con specifica motivazione, si dà conto di esigenze cautelari di intensità così elevata e straordinaria da rendere in concreto inadeguata ogni altra misura”.
Nel caso di specie, infatti, secondo la Cassazione, “l’eccezionalità delle esigenze cautelari che consente l’applicazione della custodia cautelare in carcere a un ultrasettantenne” era stata adeguatamente motivata dal Tribunale, con la conseguenza che il ricorso appariva infondato.
Alla luce di tali considerazioni, la Corte di Cassazione rigettava il ricorso, confermando la misura cautelare disposta nei confronti dell’imputato e condannando il medesimo al pagamento delle spese processuali.