Però, con la contravvenzione, potresti aver ricevuto anche l’invito a comunicare i dati di chi era alla guida dell’auto al momento dell’infrazione. Questo succede quando la violazione commessa è punita non solo con il pagamento di una sanzione, ma anche con la decurtazione dei punti sulla patente. Per esempio, se guidi senza cintura di sicurezza, rischi la riduzione di 5 punti sulla patente.
Ma è sempre necessario comunicare i dati del conducente? Vediamo cosa dice la legge.
Che vuol dire comunicare i dati di chi era alla guida? Il codice della strada (126 bis) precisa che i “dati del conducente” sono i dati personali (nome, cognome etc.) e gli estremi della patente di colui che guidava al momento dell’infrazione.
Perché la legge richiede questa comunicazione? Perché ci sono dei casi in cui non è possibile identificare il conducente che ha commesso la violazione. Pensa, ad esempio, alla multa per eccesso di velocità presa con l’autovelox e poi notificata successivamente a casa. Magari il proprietario dell’auto non era colui che guidava in quel momento.
La legge (sempre l’art. 126-bis del Codice della Strada) stabilisce che questa comunicazione deve essere fatta entro sessanta giorni dalla notifica della multa, attraverso i sistemi indicati nel verbale stesso (tramite posta, via p.e.c. etc.). E se non fai alcuna comunicazione?
In realtà, ci sono casi in cui non devi comunicare i dati del guidatore. E non cadere in un errore comune. Molti pensano che pagare la multa senza comunicare i dati del conducente significhi riconoscere che, al momento della violazione, il proprietario stava guidando.
Innanzitutto, non c’è l’obbligo di comunicazione se il responsabile dell’infrazione viene identificato. Questo succede quando la violazione viene contestata di persona, immediatamente, dalle Forze dell’Ordine. Ad esempio, vieni fermato ad un posto di blocco senza cintura di sicurezza. In questo caso, l’agente conoscerà lì per lì l’identità del conducente del veicolo e i suoi dati saranno subito riportati nel verbale.
Ancora, la comunicazione non è necessaria quando l’infrazione non è punita con la sanzione accessoria della decurtazione dei punti della patente. Per esempio, pensa al divieto di sosta (art. 158 del Codice della strada): nelle ipotesi meno gravi, non saranno tolti punti dalla patente al conducente. Quindi, è inutile comunicare i dati del guidatore.
E cosa succede se non fornisci i dati del conducente? Come detto, non significa riconoscere che, al momento dell’infrazione, il proprietario del veicolo era alla guida. Non ci sarà decurtazione dei punti dalla patente, né ci sarà sospensione della patente.
Ci stai facendo un pensierino perché non hai molti punti sulla patente?
Fai attenzione, perché la mancata comunicazione ha comunque conseguenze. Infatti, ricorda che il codice della strada (l’art. 126-bis) prevede che, quando c’è l’invito a fornire i dati del conducente, la mancata comunicazione può comportare una multa che va da 291 a 1.166 euro per il proprietario dell’auto.
Quindi, si rischia un’altra multa. E, peraltro, questo rischio c’è anche nel caso di errata o incompleta comunicazione dei dati: se sbagli a fornire i dati è come se non avessi fatto la comunicazione. Stesse conseguenze.
Questo vuol dire che comunque conviene fare la comunicazione, anche se non sei in grado di fornire i dati del conducente. L’importate, in questi casi, è riuscire a provare il motivo dell’impossibilità di dare i dati. Ad esempio, nel caso di vendita dell’auto, alla comunicazione devi allegare il passaggio di proprietà del veicolo.
È meglio fare la comunicazione dei dati del conducente, seguendo la procedura prevista per legge, se non si vuole rischiare di dover sborsare una bella somma di denaro.