Con questa rivoluzionaria pronuncia la Corte ha, infatti, stabilito il divieto di usare i collari antiabbaio, in quanto ritenuti incompatibili con il benessere e la natura dell’animale. Nel caso in cui il proprietario di un animale domestico utilizzi questo collare sul suo amico a quattro zampe, è prevista una multa fino a 10.000 euro.
Questi collari, come sostiene la Suprema Corte, sono capaci di “creare grandi sofferenze negli animali”.
Parliamo di dispositivi dotati di pioli di metallo posti direttamente a contatto con il collo del cane. Questi sono capaci di rilasciare scosse elettriche a ogni vibrazione delle corde vocali dell’animale, per indurlo a non abbaiare.
Ciò significa che, ogni volta che il cane abbaia, con questo collare viene costretto al silenzio, in una maniera decisamente brutale. Ovviamente, questa metodologia, da sempre osteggiata dalle associazioni animaliste e che la Corte ha voluto mettere in discussione, è causa di forte dolore per l’animale.
Questa storica sentenza rappresenta una vittoria importante, non solo per le associazioni animaliste ma per l’intera società civile, la quale si dimostra più consapevole riguardo alle esigenze comportamentali e psicologiche degli animali domestici, che sono ormai parte integrante delle famiglie di milioni di italiani.
Il caso deciso dalla Cassazione
La pronuncia della Cassazione fa riferimento ad un caso specifico, quello di un proprietario che aveva lasciato per diverse ore il suo cane con un collare antiabbaio. L’uomo aveva provato a giustificarsi, spiegando che quel collare era una tipologia particolare che si poteva comandare a distanza e che, quindi, non era stato attivato per tutto il tempo in cui il cane lo aveva indossato.
Per la Cassazione, lo specifico dispositivo, in realtà, azionava in maniera incontrollata “impulsi elettrici produttivi di quelle gravi sofferenze che certamente integrano il contestato reato di detenzione dell’animale in condizioni incompatibili con la sua natura”. Per questo motivo il proprietario del cane è stato condannato a una multa di 3mila euro.
La decisione della Cassazione ha creato un punto di svolta sull’argomento, stabilendo un precedente legale che avrà implicazioni positive per il benessere degli animali domestici in tutto il Paese.
Uso di collare elettrico sul cane: che reato scatta?
Secondo la recente sentenza della Cassazione, chi utilizza il collare antiabbaio sul cane incorre nel reato di abbandono di animali di cui all’art. 727 c.p.. Tale norma, oltre a punire chiunque abbandoni animali, precisa che: “Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.
L’uso di tale collare causerebbe, dunque, al cane uno stato di sofferenza inaccettabile e anche ingiustificabile, perché esistono molti altri metodi di educazione dell’animale, sicuramente più rispettosi delle sue caratteristiche etologiche.
La punizione per chi commette questo reato è l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
In accordo a ciò, con riguardo all’uso di questo collare per l’addestramento dei cani, anche l’art. 7 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia stabilisce che “nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili”.