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Assegno di inclusione, proroga smart working: in arrivo la legge di conversione del decreto Lavoro

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Assegno di inclusione, proroga smart working: in arrivo la legge di conversione del decreto Lavoro
Decreto Lavoro, la Camera vota la fiducia sul d.d.l. di conversione: ecco le principali novità
Dopo l'approvazione in Senato dei giorni scorsi, arriva anche dalla Camera la fumata bianca alla conversione in legge del D.L. 48/2023 (Decreto Lavoro).
Analizziamo insieme le principali novità, anche in seguito agli emendamenti apportati.


Sono intervenute modifiche in tema di assegno di inclusione, la misura di sostegno alle fasce più povere, che dal 1° gennaio 2024 sostituirà il reddito di cittadinanza.


Viene ridefinita la scala di equivalenza, sulla cui base viene erogato il beneficio.
In particolare, è previsto un incremento del parametro nel caso di componenti del nucleo familiare portatori di disabilità o non autosufficienti.


Per i beneficiari dell'assegno, inoltre, diviene obbligatorio accettare un'offerta di lavoro congrua, secondo quanto disposto dall'art. 9 del D.L. n. 48/2023, modificato più favorevolmente per i nuclei familiari con figli under 14: l'obbligo scatta solo se il luogo di lavoro è nel raggio di 80 km o raggiungibile in un massimo di 120 minuti con trasporto pubblico.


Sono intervenute modifiche anche in tema di contratti a termine:
  • entro i primi 12 mesi, non è previsto l'inserimento di nessuna causale sia nel caso di proroga che di rinnovo;
  • oltre i 12 mesi, e nel termine di 24 mesi, i rinnovi sono possibili sulla base di nuove causali, che sostituiscono quelle previste dal Decreto Dignità. Sostanzialmente, devono sussistere specifiche esigenze previste dai contratti collettivi, o specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, o di sostituzione di altri lavoratori.
Per quanto riguarda i contratti di somministrazione, ai sensi del modificato art. 24 del Decreto Lavoro, è prevista l'abolizione dei limiti quantitativi del 20% per il personale in apprendistato, lavoratori in mobilità, disoccupati o svantaggiati.


In merito ai fringe benefits, è stata confermata la soglia di esenzione fiscale fino a 3.000 euro, esclusivamente per i dipendenti con figli a carico.
Ma cosa sono i fringe benefits? Si tratta di una forma di welfare aziendale, consistente in retribuzioni in valore non monetario erogate ai dipendenti.
A titolo esemplificativo, si pensi ad auto aziendale, buoni di acquisto, smartphone etc.


È inoltre stato introdotto il Bonus estate 2023, volto ad agevolare i lavoratori del settore turistico.
Per tale categoria, difatti, dal 1° giugno al 21 settembre 2023 è previsto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e al lavoro straordinario.
Infine, con un emendamento al Decreto Lavoro arriva finalmente la risposta sul destino del lavoro agile, il cosiddetto “smart working”, la cui scadenza era fissata al 30 giugno 2023. Sono previste le seguenti proroghe:
  • nel settore pubblico, proroga sino al 30 settembre 2023, esclusivamente per i lavoratori fragili, ossia affetti da gravi patologie;
  • nel settore privato, proroga sino al 31 dicembre 2023, per i soggetti fragili e per i genitori di under 14.


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