La disposizione in esame introduce uno
strumento di approfondimento e confronto più ampio rispetto al Comitato nazionale previsto dal precedente articolo, con l’obiettivo di monitorare e migliorare le politiche a favore delle
persone con disabilità. In particolare, stabilisce che il
Presidente del Consiglio dei ministri, o il
Ministro delegato per la
famiglia e le disabilità, ha il compito di promuovere indagini statistiche e conoscitive sulle disabilità, garantendo così una
base di dati aggiornata e affidabile per orientare le decisioni politiche.
Un elemento centrale di questo articolo è la
Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità, che viene convocata ogni tre anni. La Conferenza rappresenta un momento di confronto molto più ampio rispetto al
Comitato nazionale: vi sono invitati non solo rappresentanti delle istituzioni, ma anche soggetti pubblici e privati, inclusi gli operatori del privato sociale, che svolgono
attività nel campo dell’assistenza e dell’integrazione delle persone con disabilità. In questo modo, la Conferenza favorisce un dialogo inclusivo e multilivello, capace di raccogliere esperienze dirette, buone pratiche e suggerimenti concreti dai diversi attori coinvolti.
Le conclusioni della Conferenza non rimangono a livello consultivo: esse
vengono trasmesse al Parlamento, fornendo indicazioni utili per valutare l’
efficacia delle politiche in corso e per individuare eventuali correzioni o miglioramenti alla legislazione vigente. Ciò garantisce non solo la partecipazione attiva di tutti i soggetti interessati, ma anche un collegamento diretto tra monitoraggio, analisi dei dati e azione legislativa, rendendo il sistema di politiche per la disabilità più trasparente e dinamico.